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HomeSicurezzaAggressioni a infermieri e medici. Fsi-Usae: “Costa più prevenire che curare?”

Aggressioni a infermieri e medici. Fsi-Usae: “Costa più prevenire che curare?”

PALERMO 28 AGOSTO – “Da dieci anni come organizzazione sindacale abbiamo denunciato le condizioni di lavoro legate alla sicurezza dei professionisti infermieri, medici e personale sanitario che lavorano nei pronto soccorso siciliani. Già lo scorso anno avevamo chiesto all’Azienda di affrontare le criticità di lavoro al pronto soccorso dell’ospedale di Taormina, tra le quali in primo luogo quella della sicurezza” – è quanto dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente dell’Unione Sindacati Autonomi Europei.

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“Da tempo avevamo avanzato delle proposte per prevenire che si verificassero situazioni di pericolo nei confronti del personale e dei pazienti, tra le quali, oltre al potenziamento del personale del pronto soccorso Taormina, il più colpito dalle aggressioni nell’Asp di Messina con nota prot. n. 4314 del 28/05/19, l’attivazione del posto di polizia fisso o del vigilantes con nota prot. n. 4134 del 19/10/18”.

Dopo le ultime aggressioni avvenute negli ospedali di Palermo e Sciacca subite dal personale medico, infermieristico e di supporto e le nostre denunce, il direttore generale dell’Asp Messina ha annunciato l’attivazione del posto di vigilanza armata H24, a partire dal prossimo 16 settembre, presso i pronto soccorso degli ospedali di Taormina, Milazzo, Barcellona, Patti e S. Agata Militello. “Finalmente si è capito che i soli sistemi di video sorveglianza non sono sufficienti a garantire sicurezza” – continua Coniglio.

“I Ministri dell’Interno e della Salute devono considerare che costa di più alla pubblica amministrazione pagare le molteplici giornate di infortunio e di malattia degli operatori sanitari feriti, i danni riportati nei pronti soccorso, le porte, le vetrate e i computer distrutti, denunciare gli aggressori e pagare i legali per affrontare i processi che pagare due poliziotti h24 in postazione fissa. Senza contare l’interruzione di pubblico servizio, derivante dalle aggressioni, che può arrecare danni gravi se non mortali ai pazienti”.

” Il nostro auspicio, pertanto, è che il Parlamento approvi il disegno di Legge 2908 ‘Disposizioni per garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l’incolumità di cittadini ed operatori sanitari presso le strutture ospedaliere e i presidi ambulatoriali di guardia medica’, presentato su iniziativa di 16 senatori che hanno attenzionato le nostre denunce di aggressioni a carico del personale sanitario negli ospedali siciliani e il crescente aumento del fenomeno delle aggressioni sul territorio nazionale, diventi legge e istituisca i posti di polizia fissi negli ospedali di I e II livello – conclude Coniglio – altrimenti la scia di violenze negli ospedali e nelle guardie mediche a personale sanitario non si fermerà mai”.
Comunicato stampa FSI-USAE SICILIA
– Federazione Sindacati Indipendenti
– Unione Sindacati Autonomi Europei

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