Home Innovazione Unict, al Dipartimento scienze politiche sociali un project work sulla programmazione dell’Unione

Unict, al Dipartimento scienze politiche sociali un project work sulla programmazione dell’Unione

 

Conoscere le nuove opportunità che l’Europa offre alla cittadinanza europea per il nostro rilancio economico e sociale. È stata questa la mission che ha ispirato il project work 2021 condotto dagli studenti del corso di studi in Sociologia delle Reti e dell’Economia digitale del prof. Davide Arcidiacono, docente del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania. Il progetto si è sviluppato in collaborazione con una delle aziende più competenti sul tema nel territorio, Tree – Opinno Group, realtà consolidata in ambito internazionale e leader nei servizi di Open Innovation.

«La nuova Programmazione Europea 2021-2027 – afferma Mirko Viola, manager di Tree –Opinno – mette a disposizione una dotazione finanziaria mai vista prima ad ora, grazie all’integrazione approntata dal Piano Next Generation Eu per fronteggiare le gravi conseguenze cagionate dalla pandemia da Covid-19. Horizon Europe, Digital Europe, InvestEU, Erasmus+, Creative Europe, Single Market sono soltanto alcuni dei numerosi programmi di finanziamento messi a disposizione di cittadini, imprese e terzo settore per sostenere progettualità innovative – prosegue Viola – in grado di dare nuova linfa al tessuto socio-economico del nostro Paese e migliori opportunità di lavoro ai nostri giovani talenti».

La collaborazione tra il dipartimento e Tree Opinno quest’anno ha visto coinvolti 18 studenti del corso, divisi in 4 gruppi, nell’analisi delle opportunità e delle traiettorie di innovazione disegnate dalla nuova programmazione UE a gestione diretta 2021-2027.

«Si tratta – chiarisce il docente – di una precisa strategia del nostro corso di laurea magistrale in “Sociologia delle Reti, dell’Informazione e dell’Innovazione”. Vogliamo lavorare a stretto contatto con le aziende e i professionisti del territorio che compongono il proprio Comitato d’indirizzo, coinvolgendole direttamente nelle attività didattiche e formative in un processo di mutuo arricchimento». «Non si è trattata di una semplice simulazione – aggiunge il prof. Arcidiacono – ma di una vera e propria “immersione” in un processo di valutazione strategica, condotto direttamente dagli studenti a fianco del mentor aziendale, Pasquale Distefano. Di fatto, gli studenti hanno lavorato sugli stessi “oggetti di analisi” dei professionisti dell’azienda, ovvero le specificità dei diversi programmi di finanziamento, valutandone opportunità in termini di sviluppo e innovazione sociale per il post-pandemia, ma anche rispetto alla costruzione di potenziali partenariati e collaborazioni in ambito europeo».

I diversi gruppi hanno avuto l’occasione di agire come dei veri e propri consulenti “junior” nell’ambito della progettazione europea, comprendendo altresì il significato dell’orientamento al “cliente/committente” e la capacità di fornire analisi e risposte mirate rispetto ai fabbisogni dell’azienda.
Il progetto in questione ha pertanto combinato learning by absorbing, learning by doing and interacting per l’acquisizione di conoscenze e competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, sostenendo altresì lo sviluppo di soft skill, come la capacità di lavorare in team, le competenze comunicative e il proprio senso di autoefficacia. Inoltre, conclude il prof. Arcidiacono, commentando le relazioni finali del project work, «dopo la crisi che abbiamo vissuto, la rilevanza della progettazione europea nel prossimo settennio assumerà una centralità tale da rendere un progetto come questo molto più di una semplice esperienza formativa ma una concreta opportunità di orientamento rispetto al potenziale percorso professionale di questi ragazzi alla fine del proprio corso di studi».

Exit mobile version