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Mafia: stragi ’92, sentenza di ergastolo per Matteo Messina Denaro

Caltanissetta, 20 ott, – Il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo per le stragi mafiose del 1992 con “isolamento diurno per la durata di 18 mesi” e lo condanna anche”al pagamento delle spese processuali”. La corte ha poi dichiarato l’imputato “interdetto dai pubblici uffici” e “decaduto dalla responsabilità genitoriale”. La condanna sarà inoltre pubblicata per £0 giorni sul sito del Ministero della Giustizia”.

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L’ergastolo per il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, accusato di essere tra i mandanti delle stragi del ’92, “è un grande risultato per la Procura di Caltanissetta”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava dopo avere appreso la decisione della Corte d’assise di Caltanissetta, emessa dopo oltre 13 ore di camera di consiglio. “Abbiamo messo insieme pezzi di tanti contesti investigativi diversi – dice – e tante dichiarazioni e riscontri ancherisalenti nel tempo. E siamo arrivati alla condanna”.

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, condannato all’ergastolo per le stragi mafiose del 1992, è stato condannato anche la risarcimento delle parti civili che si sono costituite. Lo ha deciso la Corte d’assise di Caltanissetta presieduta da Roberta Serio. Ecco le provvisionali decise dai giudici, fino a 500mila euro in favore di ciascuna dei fratelli e dei figli degli agenti di scorta morti nelle stragi mafiose. Ma anche dei figli del giudice Paolo Borsellino, Manfredi, Lucia e Fiammatta. Trecentomila euro in favore di altri fratelli di agenti di scorta e parenti dei due giudici uccisi. E poi 100 mila euro anche a figli di altrui agenti, tra cui l’autista sopravvissuto alla strage di Capaci.

“I figli del giudice Paolo Borsellino considerano la condanna all’ergastolo per Matteo Messina Denaro come un tassello in più rispetto a un accertamento della verità che è a formazione progressiva”. Lo ha detto all’Adnkronos l’avvocato Vincenzo Greco, che rappresenta la difesa della famiglia del giudice Borsellino, dopo la condanna del carcere a vita per il latitante, ritenuto tra i mandanti delle stragi mafiose. “Al di là della soddisfazione per il riconoscimento delle costituzioni delle parti civili”, dice ancora il legale. Per la famiglia del magistrato “è un passo in più rispetto a un lavoro ancora più grande che si sta svolgendo – dice – e siamo molto grati alla Procura di Caltanissetta per il lavoro svolto e per l’impegno che ha profuso”.
(Adnkronos)

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