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HomeCronacaFerragosto: Palermo, giornalista riprende sgombero su litorale e viene aggredita

Ferragosto: Palermo, giornalista riprende sgombero su litorale e viene aggredita

Palermo, 16 ago. – Riprende le operazioni di sgombero dei bagnanti lungo il litorale di Barcarello, a Palermo, e viene aggredita a calci e pugni. E’ accaduto nel giorno di ferragosto a una giornalista freelance. La reporter è stata salvata dai carabinieri che passavano dalla zona per dei controlli per fare rispettare l’ordinanza
anti Covid.

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Ero a Sferracavallo con un’amica. Come sempre avevo con me l’attrezzattura per girare i video cosi, quando ho visto sfilare diverse auto dei carabinieri in direzione di Punta Barcarello li ho seguiti. Immaginavo stessero intervenendo per fare allontanare quanti avevano messo delle tende, già da giorni, in spiaggia per il Ferragosto. Non ci ho pensato due volte, sono una giornalista e seguo la notizia. Una volta sul posto inizio a girare le immagini ma mi rendo conto che c’erano molti minorenni. Così, come mi impone la deontologia, mi allontano per evitare di riprenderli da vicino e renderli identificabili”. Da lì a poco il caos. Iniziano a volare schiaffi e pugni. È il racconto a ‘Palermo Today’, la testata per cui collabora la giornalista aggredita ieri a Barcarello da un gruppo di bagnanti. “Non mi rendo conto – ha raccontato – che i carabinieri sono lontani da me, in spiaggia, mentre io sono più su. Una signora mi chiede di non riprendere i bambini e la rassicuro, ma in quell’istante un gruppo si scaglia contro di me. Mi sono ritrovata per terra – racconta – contro di me schiaffi, calci, pugni. Una ragazza mi ha dato dei pugni sul naso. Erano donne, tante. Gli uomini guardavano. La mia amica, che mi attendeva in auto, mi ha raggiunto per difendermi ma anche lei è stata aggredita. Un uomo le ha dato un calcio facendola cadere. Mi volano gli occhiali e loro continuano a insultare e colpire. Contro di me anche testate…”.

Mentre il gruppo si accanisce sulle due donne, secondo il racconto della cronista c’era chi si voltava dall’altra parte. “Sono piena di lividi ed escoriazioni, ma quello che mi ferisce di più è l’indifferenza. Ho chiesto aiuto, un signore che era lì mi ha detto ‘No’. Qualcuno ha anche ripreso tutto con un telefono cellulare. E’ avvilente. Siamo cosi tanto abituati alla violenza?“. “Siamo salve – prosegue la cronista – grazie all’intervento di un’auto dei carabinieri, che in realtà credo fosse stata chiamata dai colleghiin spiaggia perché anche lì le operazioni non andavano avanti serenamente“.
(Adnkronos)

Solidarietà alla collega(ndr).

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