Home In Evidenza Oms: “pandemia a punto critico, siamo in salita esponenziale, non allentare troppo...

Oms: “pandemia a punto critico, siamo in salita esponenziale, non allentare troppo presto”

Milano, 12 apr. – “Siamo a un punto critico della pandemia. La traiettoria sta crescendo in modo esponenziale. E’ la settima settimana” che succede nel mondo. Sono stati registrati “più di 4,4 milioni di casi la scorsa settimana. Un anno fa” di questi tempi “avevamo 500mila casi a settimana. Non è la situazione in cui volevamo essere 16 mesi dopo” l’inizio di Covid-19, “dopo che abbiamo misure di controllo consolidate. È ora di realizzare cosa va fatto”. E’ il monito lanciato dall’epidemiologa Maria Van Kerkhove, oggi durante l’aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su Covid-19 nel mondo. L’esperta, che è responsabile anti Covid dell’Oms, ha invitato a “non allentare troppo presto” le misure. Non è la prima volta che mette l’accento sull’importanza di non cadere nell’illusione che con il vaccino da solo si possa porre fine alla pandemia. Concetto rinforzato anche da Kate O’Brien, responsabile Vaccini dell’Oms: “Abbiamo dato indicazioni ai vari Paesi su come usare le forniture di vaccini per immunizzare più persone possibile con l’aspettativa che scorte aggiuntive arriveranno per la seconda dose, ma vorrei enfatizzare il fatto che, mentre i vaccini vengono distribuiti, proprio questo è esattamente il momento in cui abbiamo bisogno di raddoppiare l’impegno sugli interventi non farmaceutici”, sulle misure finalizzate a “ridurre la trasmissione”.

Missione: “Dare ai vaccini la migliore possibilità di fornire protezione a tutta la comunità, di aumentare l’immunità”. Ridurre la trasmissione per ridurre anche “la probabilità di insorgenza di varianti che potrebbero sfuggire all’immunità indotta dal vaccino. Quindi – conclude O’Brien – tutti speriamo e desideriamo così tanto poter andare avanti con una vita più regolare man mano che le persone vengono vaccinate, ma in realtà è proprio il contrario: questo è il momento in cui dovremmo essere più diligenti che mai e assicurarci che non vengano allentate troppo presto le misure”. L’esperta ha infine sottolineato come sarebbe “prezioso” avere studi sul ‘mix and match’ dei vaccini, cioè sull’utilizzo di sieri diversi fra prima e seconda dose. “Questi studi sono benvenuti” perché al momento “non ci sono dati su alcun regime ‘mix and match’, anche se sicuramente ci sono persone nel mondo che hanno avuto un prodotto diverso dal primo per la seconda dose. E sappiamo che in Gb stanno studiando questo”.

“Alcuni sembrano adottare l’approccio secondo cui, se sono relativamente giovani, non importa” se si infettano con Sars-CoV-2. Ma Covid-19 “non è un’influenza. Sono morte persone giovani e sane. E ancora non comprendiamo appieno le conseguenze a lungo termine dell’infezione per coloro che sopravvivono”. Lo ha voluto puntualizzare il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il consueto aggiornamento su Covid-19 nel mondo. “Molte persone che hanno sofferto di una forma anche lieve di Covid riferiscono sintomi a lungo termine tra cui affaticamento, debolezza, annebbiamento del cervello, vertigini, tremori, insonnia, depressione, ansia, dolori articolari, costrizione toracica e altro”, ha elencato il Dg.

“La pandemia ha dimostrato che la capacità di produzione globale non è sufficiente per fornire vaccini e altri prodotti sanitari essenziali in modo rapido ed equo dove sono più necessari. Investire in una capacità produttiva nazionale sostenibile e sicura è fondamentale per garantire programmi di immunizzazione essenziali e costruire sistemi sanitari forti e resilienti contro le inevitabili emergenze sanitarie del futuro. L’Omsè pronta a fornire supporto tecnico immediato per assistere i Paesi nella valutazione della fattibilità di una produzione locale e nell’accesso alla tecnologia e al know-how”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, chiudendo il consueto aggiornamento su Covid-19 nel mondo. “Per affrontare questa sfida – ha spiegato il Dg – l’Oms e i suoi partner hanno istituito la task force di produzione Covax, per aumentare l’offerta a breve termine, ma anche per costruire una piattaforma per la produzione sostenibile di vaccini a sostegno della sicurezza sanitaria regionale”. Il numero uno dell’Oms ha fatto un cenno anche all’esperienza africana: “Oggi mi sono unito a diversi leader africani per una discussione su come aumentare la produzione locale di vaccini. E’ stato molto incoraggiante sentire Ruanda, Senegal e Sudafrica parlare dei passi concreti che hanno intrapreso finora per avviare una produzione locale”. Come all’inizio della pandemia, questi Paesi “si stanno unendo per un approccio coordinato” alla sfida. Anche pensando al futuro, “bisogna fare oggi quello che si può fare oggi”, ha concluso.
(Adnkronos Salute)

Exit mobile version