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“Una vita da illuminati” incontro con la scrittrice Daniela Pastorino

“Voluttuosi d’ogni età e sesso, è a voi soli che offro quest’opera: nutritevi dei suoi principi, essi favoriscono le vostre passioni e queste passioni, con le quali v’impauriscono i freddi e sciatti moralisti, sono in verità i mezzi che la natura utilizza per far giungere l’uomo al fine ch’essa ha concepito per lui; ascoltate soltanto queste deliziose passioni; la loro voce è la sola che debba condurvi alla felicità”. La Filosofia del boudoir F. De Sade.

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A metà tra un saggio e racconto dell’arte erotica “Una vita da illuminati” pubblicato per i tipi di Eroscultura, ci illustra con scrittura svelta sagace e molto “libertina” nel senso più sadiano del termine dei vizi e virtù del mondo “scambista” auspicandone la liberazione e la normalizzazione.

Chi è Daniela Pastorino?

Ho cinquantaquattro anni e sono nata a Genova. Mi sono sposata tre volte: il primo matrimonio è durato solo un anno. Il secondo marito è il padre biologico di mia figlia e con lui ho trascorso diciotto anni piuttosto impegnativi. Ho infatti avuto la malaugurata idea di innamorarmi del mio psicoterapeuta. E qui si arriva al terzo nonché attuale consorte: il mio grande amore, Mirko. A lui sono debitrice, poichè ha permesso alla mia indole libera e libertina di venire alla luce, cancellando con pazienza, giorno dopo giorno, il senso di inadeguatezza che mi pervadeva, ponendo con calma i tasselli che costruivano la mia autostima precedentemente azzerata.

Com’è arrivata dalla Filosofia del boudoir alla sua vita da “illuminata”?

Ho nel corredo genetico il temperamento di mio padre, uomo libertino e schietto, il quale mi insegnò sin dagli albori dell’adolescenza a vivere la sessualità senza falsi pudori. Purtroppo, i suoi consigli venivano costantemente contrastati da mia madre, la quale viveva il sesso come una cosa sporca.

Ma la sessualità, come spesso accade, la scoprii solo più tardi, quando imparai a conoscere il mio corpo con l’autoerotismo e, solo allora, mi accorsi di quanto avevo perso grazie a compagni incapaci.

La mia prima lettura erotica fu “L’amante di Lady Chatterley” di Lawrence e compresi che, oltre la ginnastica che avevo subito sino ad allora e la ricerca solitaria del piacere, esisteva Eros. Ne fui conquistata! Passai così da Emmanuelle ad Histoire d’O, per arrivare a De Sade.  Mi ammaliò come nessun altro con la sua “filosofia”:De Sade annienta i precetti moralisti cui tutti noi siamo stati educati. E la sua voce divenne la mia guida. Mirko, il mio amore, al primo appuntamento si congratulò con me poiché “facevo sesso come un uomo”, senza cioè tutte le paturnie che avviliscono ed imbrigliano la maggior parte delle femmine. Infatti mi sposò! Mi parlò del mondo scambista e ne fui immediatamente affascinata.

 

Che cos’è la fedeltà all’interno della coppia?

La fedeltà è un valore fondamentale in una coppia sana. Rammento una sera in compagnia di amici con l’uomo che, non appena la fidanzata si alzò per andare in bagno, si affrettò a commentare le giovani fanciulle di passaggio. Bene, quella è infedeltà. Essere fedeli al proprio compagno significa non mentire, non agire a sua insaputa, non fingere. Essa viene sovente collegata dall’uomo medio (in senso di essere umano) alla sessualità, ma trovo sia riduttivo. Ma parliamo della fedeltà sessuale.

Si può amare una persona per tutta la vita, ma è impossibile avere la stessa attrazione sessuale dei primi tempi. Quando facciamo l’amore, Mirko ed io, uniamo i nostri corpi ma anche le nostre anime: è infatti un gesto d’amore. È anche vero, però, che lui conosce alla perfezione il mio modo di esprimere la sensualità, il mio approccio al piacere, come io il suo. Tutto ciò è appagante e rassicurante al tempo stesso. La serenità del rapporto sessuale ha preso il posto dell’incertezza che reca con sé una potente scarica di adrenalina. Proprio per questo motivo, mariti e mogli si fanno le corna a destra e a manca. Perché la mancanza di adrenalina conduce alla noia. Con il risultato che, tornati a casa, bisogna mentire all’amato, guardarlo negli occhi e dire una bugia. Trovo tutto ciò infinitamente triste.

Qual è la differenza poliamore e scambismo?

Il poliamore è una notevole prova di civiltà. Si parla di ciò quando una persona è legata sentimentalmente e sessualmente ad altre due, con buona pace di tutti. Conobbi mesi fa un uomo che visse questa esperienza con due donne. Abitavano tutti e tre insieme, con i quattro figli e senza il benché minimo trauma. La relazione finì perché, dopo qualche anno, lui si sentiva escluso dalla complicità che legava le due signore. Ad oggi, con le compagne ancora felicemente insieme, lui frequenta la casa in nome dell’amicizia e senza alcun tipo di rancore. Perché è il sentimento del possesso a creare le discordie e talvolta, ahimè, i delitti. Nel libro, a proposito di poliamore, cito la famiglia tibetana formata da una ragazza e tre fratelli, tutti felici e innamorati, con un pargolo in arrivo. E dove nessuno si chiede di chi sia il seme fecondo!

Lo scambismo è ancora un’altra sfaccettatura dell’amore. La coppia è una sola e condivide i momenti di sesso occasionale con uomini e donne. Sempre d’accordo. Spesso insieme. Mirko ed io amiamo intrattenerci con i nostri amici nello stesso letto, per appagare il bisogno di voyerismo ed eccitarci nel contemplare il nostro amore che esplora un corpo diverso. Vi sono però coppie che preferiscono andare in due stanze differenti, per ascoltare i gemiti e viaggiare con la fantasia.

La differenza con il poliamore è nella relazione: qui è solo sessuale e limitata al tempo dell’incontro, che capita anche di ripetere, se la sintonia è eccellente. Ma solo all’interno del contesto scambista e mai con i membri della coppia presi singolarmente.

Si può iniziare qualcuno “all’illuminazione dello scambismo?”

Dopo la pubblicazione del mio libro ho perso molti amici e ne ho guadagnato di nuovi. Questo perché gestiamo tutti in modo differente le nostre pulsioni sessuali. Per iniziare qualcuno, maschio o femmina che sia, all’illuminazione dello scambismo occorre trovare in lui terreno fertile. Certo, se un individuo vive con passione e serenità la propria vita sessuale, prenderlo per mano e condurlo per i sentieri del libertinaggio sarà semplice e piacevole. È un mondo aperto a tutti, uomini e donne, in coppia oppure single, etero come bisessuali, pansessuali, omosessuali, transessuali, bianchi e neri, giovani e anziani. L’universo scambista permette ad ognuno di noi l’esercizio della libertà sessuale al netto di vincoli affettivi e moralisti.

Personalmente, mio marito ed io abbiamo iniziato alcune coppie al libertinaggio. Erano entrambi vergini a tale pratica e perciò andavano guidati senza forzature, rispettando i loro tempi. E devo ammettere che vedere che si guardavano con il medesimo sguardo innamorato, ma ora più intenso e complice, è stato per noi una vera emozione.

Si possono cambiare gusti sessuali durante la vita da scambisti?

Certo! Io ne sono la prova vivente! Durante gli studi (ho frequentato pedagogia all’università e sono grafologa) imparai che siamo tutti bisessuali in modo più o meno latente, ma per inerzia scelsi di non approfondire. Sino a quando mi trovai, vergine allo scambismo, in un locale francese. Qui una delicata ragazza bionda mi condusse ad esplorare l’universo femminile, stimolando sapientemente il mio corpo che, toccato nel suo intimo più profondo, cedette e le donò il mio primo orgasmo lesbico. Da quella sera la mia vita sessuale cambiò, si arricchì, esplose con tanto di fuochi d’artificio!

Si possono sicuramente aprire porte che, grazie ancora una volta ai precetti morali inculcati da maestri e genitori, erano chiuse.

Esistono delle regole all’interno del mondo degli illuminati?

Di regole ne esistono e molte.

Innanzi tutto durante la chiacchierata iniziale fra coppie ci si scambia abitudini e preferenze: c’è chi pratica lo scambio completo (amplesso) e chi si ferma ai preliminari; alcuni usano il profilattico, altri no; chi si apparta in stanze separate e chi condivide il medesimo letto. Se ne parla con serenità, fra una tartina e un prosecco, per evitare equivoci. E ci si comporta sempre come concordato. È importante la correttezza da parte di entrambi. Altre regole esistono per gli uomini single. Se durante un’orgia qualcuno si avvicina alla donna, lo fa garbatamente, sfiorandole la spalla o la gamba. È il marito di lei che darà il via libera all’uomo, oppure gli farà cenno di evitare. Ed in questo caso, senza insistere, il singolo (come viene chiamato l’uomo non accompagnato) si limiterà al ruolo di spettatore.

Anche nei privè la situazione non è differente. Le donne, singole o accompagnate, non sono mercenarie né oggetti da denigrare e per questo sono rispettate da tutti. In tanti anni di orge in appartamenti, club privè e villaggi naturisti mai ho assistito ad episodi sgradevoli.

Il libro dà una serie di indicazioni e sgombra anche da falsi moralismi. Chi dovrebbe leggerlo?

So chi lo ha già letto: i nostri amici illuminati, che si sono ritrovati completamente nella descrizione di questo mondo libero. In cuor mio, vorrei lo leggessero le donne e gli uomini che sentono ancora le farfalle nello stomaco, perché sarebbe l’occasione (magari l’ultima!) di volare insieme a loro. Una frase buddhista dice: “Il problema è che pensate di avere tempo.” Il tempo che abbiamo a disposizione per godere di questo corpo è veramente poco e sono certa che nessuna punizione divina si abbatterà su chi ne farà buon uso al fine di esplorare tutte le sensazioni che lui stesso è in grado di darci.

Vorrei, quindi, lo leggessero i devoti di ogni religione, per comprendere che se il buon Dio, quale esso sia poco importa, avesse voluto per noi la prigionia sessuale non ci avrebbe donato un corpo così ricettivo e sensibile. Gli anziani dovrebbero leggerlo, onde comprendere che nulla è perduto. A Cap d’Agde, il villaggio naturista di cui parlo nel libro, gli ultrasettantenni abbondano e si divertono come pazzi. Vorrei che i giovani lo leggessero, poiché educarsi alla libertà, al non possesso, alla gioia del piacere senza tabù sarà per loro una scuola di formazione, per diventare adulti sereni, solari e soprattutto soddisfatti. Infine, vorrei lo leggessero i cosiddetti esperti, alcuni sessuologi e molti giornalisti, che hanno contribuito alla disinformazione di massa. Troppo spesso ho sentito parlare di scambismo da chi lo conosce solo per “sentito dire”. Un po’ come se io scrivessi di lemuri del Madagascar senza mai essermi recata in loco.

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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