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Curva biomedica, OMCeO di Enna incontra i medici del futuro

Una mattinata fitta quella all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Enna con gli studenti del Liceo Napoleone Colajanni e Fratelli Testa di Nicosia che frequentano il corso di “Biologia con curvatura biomedica”

Una mattinata fitta quella all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Enna con gli studenti del Liceo Napoleone Colajanni e Fratelli Testa di Nicosia che frequentano il corso di “Biologia con curvatura biomedica”.

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A dare il benvenuto ai ragazzi che, grazie a questo corso nato cinque anni fa, si avvicinano alla professione del Medico e al mondo della sanità, il Presidente Renato Mancuso e i componenti del Consiglio.

Mancuso ha subito introdotto il tema della giornata con una considerazione: “Il bravo medico è colui che cura il malato e non la malattia. Il paziente non è la sua malattia ma è un individuo che necessità di essere trattato come tale per stare meglio”.

Al centro dell’incontro il ruolo che svolge l’Ordine dei Medici, che non va confuso con il sindacato, esso è infatti un organo istituzionale a tutela dei diritti dei cittadini e dei professionisti della sanità e l’importanza dell’empatia per svolgere bene questo lavoro. Per immergersi in questa tematica i ragazzi hanno infatti visto il celeberrimo film “Patch Adams” con Robin Williams.

In doppia veste di consigliere e direttore sanitario dell’Asp di Enna, Emanuele Cassarà ha sottolineato l’importanza di avere tanti giovani in sala che potrebbero abbracciare la professione medica.

“Fare il medico – ha ricordato – è una vocazione. Il medico riceve tante soddisfazioni, ma ha anche molti doveri da adempiere. Se vorrete vi accoglieremo con gioia”.

Bilancio positivo, dunque, per il corso di Biomedica di quest’anno: “Ho visto grande coinvolgimento sia da parte degli studenti che dei medici che si sono spesi nella fase formativa, nonché dei docenti che lo hanno sempre fatto – ha dichiarato il Presidente Renato Mancuso – La presenza della Facoltà di Medicina della Kore ha dato una sorta di spinta propulsiva, i nostri studenti si sentono più motivati a intraprendere questo percorso. Intanto perché c’è grande carenza di Medici – mancano 40 mila professionisti della sanità circa – ma perché vedono la possibilità di poter proseguire con successo il loro percorso formativo e professionale anche nella propria provincia”. Da quest’anno anche l’odontoiatria entrerà a far parte in maniera più articolata dei progetti scolastici

“L’idea del corso sperimentale di Curvatura Biomedica – ha ricordato Carmelo Cassarà, presidente di CAO, la commissione odontoiatri dell’ordine di Enna – è nata in seno all’Ordine di Reggio Calabria e ha riscosso grande successo in molti licei di tutta Italia”. E ha annunciato: “Stamane ho avuto una notizia in anteprima – anche se non è una cosa ufficiale -. Pare che il Ministero, su proposta di chi ha ideato il progetto, voglia fare acquisire una sorta di bonus ai ragazzi che vi partecipano, spendibile anche quando proveranno a fare i quiz per accedere a Odontoiatria e Medicina”.

Lina Pitronaci, la professoressa referente del liceo classico Colajanni ha voluto ringraziare l’Ordine per il supporto e ha ricordato: “Solo se c’è una sinergia tra la scuola, l’Ordine, i medici e l’Asp si può realizzare questo percorso di crescita e formazione. Adesso – dopo il Covid – che si sono aperte le porte degli ospedali per le ore laboratoriali i ragazzi sono entusiasti”.

A Nicosia, invece, il corso è stato attivato quest’ultimo anno scolastico, trenta i partecipanti.

“I ragazzi quando incontrano i medici – commenta il professore Oscar La Delfa, referente per il Liceo di Nicosia – che trasferiscono le loro esperienze professionali e personali restano molto affascinanti. Vorrei pertanto, in questa occasione, lanciare la proposta di aumentare le ore e gli incontri con i professionisti della sanità”.

La professoressa Patrizia Guasto del Liceo Colajanni nel suo intervento ha fatto una similitudine: come il paziente va messo al centro di un processo anche l’alunno deve esserlo. Lo studente oggi ha un ruolo più centrale: “Come abbiamo visto infatti con Dickens il ragazzo non aveva possibilità di esprimere il proprio pensiero. Era un vaso da riempire piuttosto che una miccia da accendere, una fiamma. Così come il paziente doveva accettare senza essere consultato”.

Questa considerazione, molto apprezzata dai ragazzi, per rimarcare l’importanza dell’empatia in ambiti sensibili come la sanità e la formazione.

 

 

Il Presidente Renato Mancuso ha inoltre condiviso con la sala alcuni spunti emergenti dal film quali oltre l’empatia – tema centrale – il tema dell’importanza del sistema universalistico in sanità, quindi l’accesso a tutti i cittadini al sistema sanità; la violenza sui sanitari, come sempre più spesso riporta la cronaca e nella fattispecie sulle donne e l’errore medico.

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