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Barbara Fiorio e il Gruppo di Supporto degli scrittori pigri

Chi sono gli Scrittori Pigri?

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Sono le persone che partecipano al Gruppo di Supporto Scrittori Pigri (GSSP), un laboratorio online di scrittura narrativa della durata di tre mesi.
Pigri perché spesso si dice di voler fare qualcosa che si ama fare, come scrivere, ma ci si danno mille alibi: il lavoro, la famiglia, la stanchezza, la palestra e molto altro. Tuttavia, il tempo per fare qualcosa che si ama lo si trova, se si vuole. E chi fa il GSSP riesce sempre a trovarlo, almeno per tre mesi.
Ma Pigri anche perché la comodità di seguire un laboratorio online permette di farlo pure spaparanzati sul divano, a piedi nudi e in pigiama, volendo. Non per questo è meno impegnativo.

Chi è Barbara Fiorio?

Sono nata a Genova, dove vivo e scrivo libri, sono docente di comunicazione e tengo laboratori di scrittura, ironica e narrativa, tra cui il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri (GSSP), giunto alla sua nona edizione.

Nel 2009 ho esordito con un piccolo saggio ironico sulle fiabe classiche “C’era una svolta” (Eumeswil) e poi ho continuato con i romanzi “Chanel non fa scarpette di cristallo” (Castelvecchi, 2011), “Buona fortuna” (Mondadori, 2013), “Qualcosa di vero” (Feltrinelli, 2015) e “Vittoria” (Feltrinelli, 2018).
Per Einaudi ho scritto il racconto “La gattara” (antologia “Gatti – I racconti più belli”, 2015), per Morellini il racconto “Non eravamo quelli che” sull’alluvione del 2014 (antologia “Genova d’autore”, 2017) e per “Il Canneto” il racconto “Laura e Carlo” (antologia “Il ponte”, a sostegno della Valpocevera dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, 2018).
Quest’anno torna in libreria, per il decennale, la riedizione di “C’era una svolta”, ampliata e arricchita (per l’editore Morellini).
Il mio sito è www.barbarafiorio.com

Da dove nasce l’idea?

È venuta diversi anni fa a Sara Lando che ha creato il Gruppo di Supporto Fotografi Pigri. Quell’esperienza è stata così entusiasmante, per lei e per i Fotografi Pigri, che mi ha fatto pensare di farla anche con gli scrittori. Così, parlandone con lei, nel 2014 è nato il GSSP e ha ottenuto subito un grande consenso.

Come si svolge il laboratorio?

Il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri dura tre mesi durante il quale i partecipanti, tutti con nickname, lavorano a esercitazioni e romanzi su una piattaforma online condivisa e protetta da password (un forum).

Bisogna aspettarsi esercitazioni settimanali, approfondimenti, interviste a professionisti della scrittura e un costante confronto con tutto il gruppo.

Lo si può frequentare da ovunque, bastano un computer e una connessione a internet, a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno per tutta la durata del laboratorio.

Il ” GSSP Fare un romanzo“, che inizia a settembre, è un laboratorio sulla costruzione di un romanzo, per arrivare dall’idea al primo capitolo, attraverso esercizi di lavoro su personaggi, narratore, linguaggi, struttura e storia. E per imparare a presentarlo a una casa editrice o a un agente letterario.

Il “GSSP Scrittura e narrazione“, che inizia a gennaio, è un laboratorio per scoprire, sperimentare e rafforzare le principali tecniche narrative, per essere più consapevoli della propria scrittura e acquisire gli strumenti necessari a dare forma alle idee e alle storie.

Che cos’è Scrittori Pigri in Apnea?

Una masterclass che io e Francesca De Lena abbiamo creato.

Io avevo i miei Scrittori Pigri alle prese coi loro romanzi e senza idea di dove trovare un editor da cui farsi aiutare a sistemarli prima di proporli ad agenti letterari e case editrici.
Francesca aveva i suoi editor formati in Apnea, il suo laboratorio di editing.

Abbiamo così deciso di unirli e farli lavorare per coppie: a ogni scrittore viene assegnato un editor con il quale confrontarsi e lavorare al proprio romanzo.

Serve agli autori per avere una reale e completa esperienza di editing e revisione sul proprio romanzo inedito, in modo che sia pronto per essere proposto, e serve agli editor per confrontarsi sulla direzione da dare al lavoro, chiarire i dubbi e le incertezze di approccio, di metodo e di merito, costruirsi una personale “cassetta degli attrezzi” e mettersi alla prova nel gestire un editing in autonomia ma potendo contare sul supporto di chi è del mestiere.

La scrittura è autoterapia?

Sicuramente. Ma non va confusa con la scrittura narrativa, che nasce soprattutto per essere letta dagli altri e che quindi deve avere una propria efficacia a prescindere dall’effetto terapeutico che può averne tratto l’autore. Anzi, quell’effetto è proprio meglio se non viene percepito, dal lettore.

Prossimo laboratorio?

Inizia il 16 settembre 2019 ed è quello dedicato alla costruzione di un romanzo, il GSSP Fare un romanzo. Le iscrizioni sono già aperte e c’è già un buon numero di iscritti. Il numero è chiuso, non prendiamo più di 50 iscritti a laboratorio e negli ultimi anni qualche ritardatario ha dovuto aspettare il laboratorio successivo.

L’altro laboratorio, il GSSP Scrittura e Narrazione, dedicato alle tecniche narrative, inizierà a metà gennaio 2020.

A cosa serve e a chi serve?

È pensato per chi vuole mettersi alla prova con la scrittura narrativa, per chi cerca la propria voce o per chi ha semplicemente bisogno di una scusa per scrivere qualcosa ogni settimana.
Per cimentarsi nella scrittura è sicuramente importante avere padronanza della propria lingua, essere un lettore vorace e avere talento per la scrittura. Ma sono importanti anche quegli strumenti che possono rafforzare le tecniche e la consapevolezza, ed è molto importante la pratica. Per dare respiro alla propria voce attraverso la scrittura servono questi strumenti. E uno stimolo, uno spazio, una bussola. Un laboratorio.
Il GSSP è un laboratorio dove scrivere, esercitarsi, provare, sbagliare, riprovare senza paura di farlo in pubblico, ma con un gruppo che condivide lo stesso percorso. Con un gruppo con cui confrontarsi. È una scatola degli attrezzi per chi con si accontenta di scrivere ma vuole creare qualcosa con le parole, per chi vuole raccontare.

Gli italiani sono un popolo di scrittori che non legge?

Le statistiche ci dicono questo, purtroppo. Sempre meno italiani leggono, mi pare che la percentuale dei lettori si aggiri sul 40% mentre, per esempio, in Germania è il doppio e anche negli altri Stati europei è decisamente superiore. Non è una statistica che si riscontra nel GSSP dove il 100% degli iscritti è, innanzitutto, un ottimo lettore.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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