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Palco OFF, Come un granello di sabbia Giuseppe Gulotta, storia di un innocente

CATANIA – Sono passati solo pochissimi giorni dall’apertura ufficiale della settima stagione di Palco Off e già sono pronti per tornare in scena con lo spettacolo Come un granello di Sabbia, Sabato 10 novembre alle 21.00 Domenica 11 novembre alle 18.00 Must- Teatro Musco  con Salvatore Arena, testo e regia  di Massimo Barilla, che racconta la storia di Giuseppe Gulotta, costretto a scontare 22  anni di carcere da innocente dopo essere stato obbligato a confessare un delitto di mafia per coprire i veri colpevoli.

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“Per trentasei anni sono stato un assassino; mi hanno costretto a firmare una confessione con le botte, puntandomi una pistola in faccia, torturandomi per una notte intera. Mi sono autoaccusato: era l’unico modo per farli smettere”.

– Era il 27 gennaio del 1976, ad Alcamo Marina in provincia di Trapani, quando vennero assassinati, misteriosamente, due giovani carabinieri mentre dormivano in caserma, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta.  Le indagini portano all’arresto di alcuni giovani del luogo, Giovanni Mandalà, Gaetano Santangelo, Vincenzo Ferrantelli e Giuseppe Gulotta: un’azione violenta, dettata dalla fretta di chiudere un caso evidentemente increscioso e, più probabilmente, dalla volontà politica di nascondere e coprire le vere responsabilità e decidere in tutta consapevolezza la sorte di persone innocenti individuate come capri espiatori. Tra queste la vita semplice, piena di aspettative e di desideri, del muratore appena diciottenne Giuseppe Gulotta che, arrestato quasi immediatamente dopo quell’ omicidio, viene costretto a confessare quel reato mai compiuto. Da tutto ciò ne scaturiranno ventidue anni di carcere e complessivamente 36 anni di calvario con la giustizia. –

Durante tutti questi anni, Giuseppe Gulotta si è sempre proclamato innocente, ma sono dovuti passare 36 anni di cui ben 22 trascorsi in carcere, tre sentenze definitive e un lungo processo di revisione, prima che la giustizia gli desse ragione. Solo nel febbraio del 2012 è stato assolto per non aver commesso il fatto.

La storia che verrà raccontata è insita di contorni oscuri e tormentati, dalle conseguenze violentemente drammatiche e non risanabili. Per quello che Giuseppe Gulotta ha vissuto, protagonista suo malgrado di questo itinerario, ma anche per le altre vittime della vicenda, affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico pone di fronte ad una grande responsabilità.
La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questa vicenda come una vera e propria frode giudiziaria. La responsabilità, naturalmente, di non dimenticare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Ma principalmente la responsabilità di declinare la drammaturgia, attraverso la vicenda umana di Giuseppe , rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili.
Provare ad innescare un processo di identificazione, pur senza aver attraversato quello che lui ha attraversato, senza aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevolezza. Provare a compiere questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico. La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità.

Per questa importante occasione nelle due repliche sarà presente Giuseppe Gulotta, che insieme all’attore protagonista Salvatore Arena ed al regista, dopo lo spettacolo, come ormai tradizione del nostro format, incontrerà il pubblico e discuterà dei temi trattati.

Testo e regia Salvatore Arena e Massimo Barilla Consulenza storica e biografica Giuseppe Gulotta e Nicola Biondo Produzione Mana Chuma Teatro.

Con il Patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Catania e dell’Associazione Nazionale Forense – Sede di Catania

 

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