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I traguardi di Agenda 2030 per l’ortoflorofrutticoltura italiana

L’Italia rimane ai primi posti tra i paesi dell’Unione Europea per incidenza del settore agroalimentare sul prodotto interno lordo (15%), un dato fortemente influenzato dai settori della frutticoltura e dell’ortofloricoltura. E proprio questi due settori si trovano oggi di fronte alla necessità di coniugare il mantenimento complessivo dei livelli produttivi attuali e il raggiungimento di elevati standard di qualità delle produzioni con l’esigenza di una drastica riduzione dei fenomeni di iper-sfruttamento dei suoli e dell’impatto sulle risorse energetiche.
Obiettivi che per essere raggiunti necessitano di ricerche avanzate, nuove figure professionali, approcci multi e trans-disciplinari e, soprattutto, nelle realtà più virtuose, un momento di incontro tra il settore primario, la ricerca e la sperimentazione.

Tematiche che saranno al centro delle XIII Giornate Scientifiche della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, incentrate quest’anno sul tema “I traguardi di Agenda 2030 per l’ortoflorofrutticoltura italiana” in programma martedì 22 e mercoledì 23 giugno.
Organizzate dai docenti Alessandra Gentile, Stefano la Malfa, Cherubino Leonardi e Daniela Romano del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, le “giornate scientifiche”, articolate in 14 sessioni orali e 10 sessioni poster, rappresenteranno l’occasione per ricercatori e tecnici per fare il punto e confrontarsi su numerosi aspetti della ricerca, ma anche per delineare il ruolo che l’ortoflorofrutticoltura può assumere rispetto alle sfide che la attendono e per valutare i traguardi raggiunti per il perseguimento della sostenibilità.
Proprio i Sustainable Development Goals di Agenda 2030 – tra cui gestione sostenibile delle risorse, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, città inclusive -, che saranno al centro della due giorni di lavori, a seguito della pandemia, sono diventati oggi ancora più attuali e sfidanti per la nostra comunità scientifica.

«Obiettivi che vedono impegnati quotidianamente i ricercatori e i tecnici dell’ortoflorofrutticoltura italiana, perché l’agricoltura, con le sue molteplici funzioni, continua a rivestire, e non potrebbe essere diversamente, un ruolo decisivo per la storia dell’uomo sul pianeta – spiegano gli organizzatori dell’Università di Catania -. Quest’anno, poi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha stabilito che il 2021 sarà l‘Anno Internazionale della Frutta e della Verdura per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di frutta e verdura per l’alimentazione umana, per la sicurezza alimentare e la salute e per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile».
La prima giornata sarà aperta dal rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania, dal dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, dal direttore del Di3A dell’ateneo catanese, Agatino Russo, e del presidente della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, Massimo Tagliavini. A seguire la relazione dell’ex ministro Maurizio Martina, oggi vicedirettore generale della FAO, su “Sustainable Development Goals e sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare”. Interverranno Giancarlo Barbieri e Cristos Xiloyannis (Gestione sostenibile delle risorse in agricoltura: il caso acqua e suolo), Eddo Rugini e Raffaele Testolin (Il miglioramento genetico in Italia per una frutticoltura sostenibile) e Giuseppe Barbera (Il futuro del paesaggio mediterraneo).
Nella seconda giornata, tra gli altri, interverranno Vincenzo Fogliano (In plant food design: new strategies for healthy fruit and veggies) e Jochen Hemming (Recent advances in automation and robotics in horticulture).

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