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Concluso a Catania il 18° “Festival della comunicazione”

CATANIA – Nella giornata conclusiva del  18° Festival della comunicazione”  il  tema ”L’etica della comunicazione, promozione della salute e benessere”  è stato proposto  quasi come  sintesi del cammino  in preparazione alla 57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali Nel corso del Festival sono state presenti le  espressioni letterarie, artistiche, creative, teatrali,  anche con l’opera dei pupi, musicali, cinematografiche ed anche sportive con il Corri Catania.
Sono stati messi a dimora tanti piccoli semi  i giornalisti e i comunicatori  hanno il dovere di rende vivo e dinamico il cantiere della comunicazione  secondo le indicazioni del messaggio di quest’anno ha percorso i sentieri della comunicazione analizzando le molteplici ambiti relativi alla  coesione sociale, ai principi e ai  valori della sussidiarietà, del senso della vita, al ruolo della donna nella società, al controllo delle emozioni, alla paura come dono,  alla cultura del digitale in famiglia, al messaggio del Verga e alla comunicazione delle buone notizie, e all’incontro con i giornalisti inviati di guerra. Non sono mancati   i temi emergenti della nostra realtà locale: la legalità, la dispersione scolastica e la valorizzazione del territorio Etna  e i principi dell’ecosostenibilità ambientale.

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Nell’incontro di sabato 20 maggio  è stato affrontato il tema dell’ETICA  DELLA COMUNICAZIONE, o forse ancor meglio  ETICA NELLA COMUNICAZIONE non come enunciazione teorica, ma come etica,  che sollecita un comportamento  inteso come modo di pensare  e di sentire i  principi morali e deontologici che  poi si traducono nell’agire, nell’azione incarnata nell’esercizio della  professioni  attraverso i  compiti sociali  specifici delle varie professioni, orientate tutte  al benessere del singolo e della collettività che corrisponde.
Tutto ciò afferisce alla pratica Politica, intesa come ricerca del bene comune, di quel benessere sociale che investe l’integralità della dimensione umana.
Il tema del benessere è stato il filo conduttore degli interventi  che hanno aiutato a riflettere a interiorizzare e consolidare principi e valori e poi  si traducono nelle azioni e  nell’esercizio della cittadinanza attiva e responsabile, che impegna ciascuno a rispondere  con  abilità e competenza nelle molteplici esperienze esistenziali

Ha introdotto gli interventi, coordinati dal prof. Giuseppe Adernò, presidente provinciale UCSI, l’Arcivescovo Mons Luigi Renna,  che già nella conferenza stampa dei presentazione del Festival, tra i processi di innovazione nella diocesi ha inserito il “cantiere dei giornalisti” affinché nell’esercizio della “vocazione di operatori dell’informazione  si sentano parte integrante della Chiesa”

Al termine del Festival della Comunicazione che si è tenuto a Catania in preparazione alla Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, celebrata nella solennità dell’Ascensione del Signore, il 21 maggio 2023, ed avente per tema “Parlare con il cuore e farlo con mitezza”, ispirato al Messaggio di Papa Francesco per la Giornata, sento di dover ringraziare tanti, con grande gioia perché ho incrociato tanti volti e tanti comunicatori che ispirano il loro servizio, la loro professione, semplicemente la loro umanità, a questo stile di vita. Ringrazio le Paoline i Paolini, che, interpreti dello spirito del beato Giacomo Alberione, ci hanno permesso di vivere il 18° festival della Comunicazione in Italia e ci hanno immesso in una rete di relazioni che ha arricchito la nostra Chiesa locale: grazie a suor Cristina Beffa e padre Giuseppe Lacerenza.
Un grazie all’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, guidato da don Giuseppe Longo e coadiuvato dal prof. Giuseppe Adernò e dal diacono Alessandro Rapisarda. Grazie a tutti coloro che per i Paolini e per la Diocesi hanno messo a disposizione le loro competenze e il loro tempo: Giacomo Salerno, Valeria Pisasale, Giuseppe Barbagallo, Arianna Rotondo. Grazie al Vicario generale mons. Salvatore Genchi, al Vicario per la pastorale don Giuseppe Raciti, all’Economo diocesano dottor Carmelo Squadrito.
Tanta gratitudine va a parroci e rettori di chiese, gestori di teatro e luoghi pubblici, che hanno messo a disposizione gli spazi per gli eventi culturali, nonché a tutti i loro preziosi collaboratori. Grazie ai relatori che ci hanno raggiunto da tutta Italia e hanno portato la loro competenza e la loro esperienza di “comunicatori con il cuore” nella nostra Catania. Con animo grato salutiamo don Gianni Epifani e i suoi collaboratori dell’Ufficio Cei per la diretta della Messa su Raiuno del 21 maggio. Grazie infine ai numerosi sponsor che hanno permesso di affrontare con serenità le spese per l’evento, senza dimenticare che parte delle risorse sono frutto della nostra compartecipazione economica alle necessità ecclesiali con la firma dell’8xmille.
Il festival ci ha lasciato molto e chiede un rinnovamento della nostra pastorale delle comunicazioni, perché coinvolga sempre più le grandi risorse di intelligenza e di cuore di cui la nostra Arcidiocesi dispone. Che lo Spirito Santo accompagni il nostro cammino“.
Luigi Renna Arcivescovo metropolita di Catania

Parlare  col cuore e farlo con mitezza” completa  la trilogia  dei verbi: Andare e vedere; Ascoltare con l’orecchio del cuore, che negli anni precedenti hanno scandito i passi  del percorso formativo e di guida etica proposto da Papa Francesco

Il prof.  Felice Giuffrè, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Catania e membro laico del CSM  nel magistrale intervento ha riletto i principi etici della Carta costituzionale , che definiscono le caratteristiche della deontologia professionale che  sollecita e impegna ogni cittadino, soggetto sociale, a cooperare per il bene comune ed essere testimone credibile dei valori sanciti della Costituzione.

Con una ricchezza di esperienza e di saggezza professionale dott, Augusto Consoli , specialista in ambito psichiatrico, docente di bioetica, presidente nazionale  della Società scientifica per lo studio delle dipendenze patologiche; coordinatore del Gruppo alcologico regionale  e del gioco d’azzardo patologico della Regione Piemonte ha trattato bel rapporto tra etica e bioetica  il tema  del  “benessere”  che tende allo star bene del cittadino nella dimensione della salute  fisica e mentale e  in riferimento all’ambito sanitario ha analizzato  gli aspetti  della  comunicazione dialogica tra medico e paziente  e nella presentazione degli antidoti alle difficoltà emergenti ha evidenziato la capacità critica di saper interpretare i messaggi  che possono creare distorsioni  nella  condivisione dei percorsi di salute, auspicando che tale prassi metodologica non fosse riservata ai medici “eroi” o delegata alla chatGPT.

L’intervento della giornalista Pinella Leocata ha indirizzato l’attenzione ai casi di malasanità e di cattiva gestione del servizio sanitario.

L’ottica di una comunicazione responsabile e del business etico , grazie al contributo della dott.ssa Emilia Grazia Costa, di Torino  esperta in ricerca, marketing e vendite , responsabile dei progetti speciali della Rai sui tema della pubblicità ha offerto all’attento pubblico  nuovi orizzonti  di cittadinanza attiva e di positiva fruizione dell’ecosfera mediale  che comprende i molteplici canali della comunicazione e delle relazioni sociali,

L’agire etico della pubblicità e l’ottica di una comunicazione commerciale responsabile impegna ad rispettare indicazioni e norme di certificazione, misurazione, sostenibilità   e per essere a servizio di tutti necessita di un’attenzione speciale anche nei confronti delle disabilità, creando un modello di “pubblicità inclusiva”.

Interventi specifici sull’etica nella professione del giornalista sono stati proposti dal presidente nazionale della FISC, (Federazione Settimanali Cattolici), Mauro Ungaro,  il quale ha esplicitato le finalità del servizio di informazione e formazione che svolgono i settimanali cattolici, che “danno voce a chi voce non ha “ ed  il segretario nazionale UCSI e tesoriere dell’Ordine dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvo Di Salvo, nel constatare come i social media, alla portata di tutti, diffondono notizie, e non sempre vere e circostanziate, sollecitano la responsabilità del giornalista che racconta la verità “con lo stile sapiente della carità”.

 

 

 

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