La commissione Europea ha proposto oggi l’adozione di misure di protezione del bilancio per tutelarsi contro le violazioni dello stato di diritto in Ungheria. “La decisione di oggi è una chiara prova della determinazione della Commissione a proteggere il bilancio Ue, usando gli strumenti a disposizione”, ha dichiarato il commissario al Bilancio Johannes Hahn”, citato dal comunicato stampa della commissione Ue.
Il passo di oggi segue l’intenso dialogo fra la Commissione e le autorità magiare, partito con l’avvio formale della procedura, lo scorso 27 aprile. Budapest ha inviato delle proposte di fronte ai rilievi di Bruxelles, che chiedeva di mettere fine alle violazioni dello stato di diritto e ai rischi che ne derivano per il bilancio Ue. La Commissione ritiene che le proposte ungheresi “potrebbero in via di principio” risolvere la questione, ma in attesa che vengano implementate “la commissione ritiene che a questo stadio rimanga un rischio per il bilancio Ue”.
Le proposte della Commissione, nell’ambito del meccanismo di condizionalità dello stato di diritto, prevedono la sospensione “del 65% degli impegni per tre programmi operativi nell’ambito della politica di coesione”. Inoltre si chiede “il divieto di contrarre impegni giuridici con i fondi di interesse pubblico nell’ambito di programmi attuati in gestione diretta e indiretta”, bloccando così l’impegno di nuovi fondi.
Il Consiglio Europeo ha ora un mese di tempo per decidere se adottare queste misure con una maggioranza qualificata. Questo periodo potrebbe essere eccezionalmente esteso a due mesi. Nel frattempo la commissione continuerà a monitorare la situazione e informare il Consiglio di ogni novità rilevante. L’Ungheria ha promesso di informare la commissione sulla realizzazione dei passi per l’implementazione delle misure proposte entro il 19 novembre.