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Germania: il 26 settembre alle urne per rinnovare il Bundestag

Berlino, 19 set. – Domenica 26 settembre gli aventi diritto in Germania sono chiamati alle urne per rinnovare il Bundestag. Di seguito i dati su elettori e voto.
ELETTORATO: Sono circa 60,4 milioni gli elettori chiamati alle urne il prossimo 26 settembre per rinnovare il Bundestag, 1,3 milioni in meno delle ultime elezioni quattro anni fa. Ad essere chiamati alle urne sono 31.2 milioni di donne e 29.2 milioni di uomini. Di questi, 12,8 milioni hanno più di 69 anni, 10,2 tra i 60 e i 69, 11,8 tra i 50 ed i59. Il 57,8 per cento dell’elettorato ha pertanto più di 49 anni. Dei sedici Laender che compongono il paese, e che comprendono tre città-stato, Amburgo, Berlino e Brema, con una popolazione complessiva di circa 83,2 milioni di abitanti, quelli che hanno un numero più alto di aventi diritto sono il NordReno Westfalia (12,8 milioni), la Baviera (9,4 milioni). A votare per la prima volta per il Bundestag sono 2,8 milioni di persone. Circa 10 milioni di nuovi residenti in Germania non possono votare perché privi della cittadinanza tedesca.

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AFFLUENZA ALLE URNE: tradizionalmente molto alta nel paese (anche più del 90%) fino alla fine degli anni Ottanta. Dopo la riunificazione il tasso di partecipazione è sceso, con il 70,9 registrato nel 2009 e il 76,2 nel 2017.
VOTO PER POSTA: il voto per posta è stato introdotto nel1957 ma fino al 2008 chi voleva ricorrere a questo metodo doveva chiedere il permesso e fornire una spiegazione che giustificasse la sua scelta. Dal 2009 questo obbligo non c’è più. La percentuale di elettori che ricorre a questa soluzione è salito da meno del 5% al 28,6 delle ultime elezioni federali e – anche a causa del Covid – si prevede che la percentuale dei votanti per posta salga al 50% circa.
VOTO E COMPOSIZIONE DEL BUNDESTAG: gli elettori, chiamati ogni 4 anni rinnovare il Bundestag, la camera bassa del parlamento tedesco, esprimono due voti, uno con il quale scelgono – con metodo uninominale- 299 parlamentari, l’altro – secondo un sistema proporzionale con soglia di sbarramento – con il quale scelgono i restanti 299 parlamentari. Con il primo, ‘Erststimme’ l’elettore vota direttamente per il candidato che vorrebbe veder rappresentare il proprio collegio elettorale. Viene eletto il candidato più votato di ciascun collegio.

Al momento il territorio federale è suddiviso in 299 collegi (uno ogni250mila abitanti) ognuno dei quali è rappresentato da un deputato eletto direttamente. Possono candidarsi anche indipendenti, se hanno raccolto almeno 200 firme dai sostenitori. Gli stati tedeschi con una popolazione più grande hanno più collegi elettorali e possono inviare più rappresentanti al Bundestag rispetto a quelli più piccoli.

Per riempire l’altra metà dei 598 seggi in palio nel Bundestag tedesco, gli elettori hanno a disposizione un secondo voto o”Zweitstimme”. Questo voto va a un partito politico invece che a un singolo candidato e serve a determinare la suddivisione percentuale dei seggi tra i vari partiti. E’ pertanto determinante rispetto alla formazione di possibili maggioranze di governo. Con questo voto l’elettore è chiamato a scegliere un partito i cui candidati sono fissati su una lista per ciascun Land. Tutti i 598 seggi del Bundestag sono suddivisi tra i partiti in base alla percentuale in ciascun “Bundesland”, escludendo i partiti che abbiano ottenuto meno del 5% dei secondi voti (a livello nazionale) e meno di tre deputati eletti direttamente tramite il primo voto.

Questo sistema consente all’ elettore che voglia farlo di spartire il suo voto, ad esempio, nel caso voglia veder formata unacoalizione Cdu/Csu-Liberali) votando per il candidato CDU a livello locale con la Ersstimme, e poi appoggiando i Liberali (FDP) nella seconda votazione, per aiutare il tradizionale partner di coalizione dell’Unione a superare la soglia di sbarramento ed entrare in parlamento.
I SEGGI IN ECCESSO E SEGGI COMPENSATIVI (Überhangmandate e Ausgleichsmandate): Attualmente i parlamentari che siedono nel Bundestag sono 709 e non 598: il sistema prevede infatti che nel caso in cui un partito conquisti più seggi maggioritari (primo voto) di quelli che gli spetterebbero in base ai risultati del voto di lista (secondo voto), ha diritto a mantenere i propri parlamentari eletti direttamente, mentre agli altri partiti verranno assegnati seggi compensativi per rispettare la proporzionalità determinata dal secondo voto.
(Adnkronos)

 

 

 

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