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Coronavirus: Johnson, “nuova variante inglese è più letale”

Londra, 22 gen. – La nuova variante inglese di coronavirus, non solo si diffonde più rapidamente, ma è anche “più letale”. Lo ha ammesso il premier britannico Boris Johnson, commentando i dati forniti dagli scienziati del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group, che hanno informato il governo.

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“In aggiunta al fatto che si diffonde più rapidamente adesso sembra ci siano le prove che questa nuova variante, identificata per la prima volta a Londra e nel sudest, possa essere associata ad un più alto grado di letalità. E’ principalmente a causa dell’impatto di questa nuova variante che il Servizio sanitario nazionale è così sotto intensa pressione”.
Sono comunque oltre 5 milioni le dosi di vaccino anti coronavirus già somministrate in tutto il Regno Unito. Lo annuncia con un tweet il premier Boris Johnson, che parla di “sforzo nazionale straordinario”. “Dose per dose – afferma – proteggiamo i vulnerabili e ci avviciniamo alla sconfitta del virus”.

Non vi è ancora “assoluta certezza” che la nuova variante del coronavirus, nota anche come B117 e identificata per la prima volta nel Regno Unito, sia più letale come sostenuto ieri dal primo ministro britannico Boris Johnson. Lo afferma Yvonne Doyle, direttore medico della Public Health England (Phe), che ha commentato i dati citati ieri da Johnson, forniti dagli scienziati del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag), e che hanno allarmato tutto il mondo. “Ci sono alcuni indizi, ma sono ancora pochi per chiamarli una prova. Si tratta di un piccolo numero di casi ed è troppo presto per confermare che sia più letale”, ha affermato Doyle alla Bbc, riferendosi agli studi scientifici in corso. Un membro del Comitato scientifico per le emergenze del Regno Unito (Sage), Mike Tildesley, si è detto d’accordo con la direttrice della Phe, e ha raccontato alla Bbc di essere rimasto “sorpreso” dall’annuncio di Johnson: “Vorrei aspettare ancora una settimana o due, continuando il monitoraggio prima di trarre conclusioni affrettate sul tema”.

Altri, tuttavia, hanno difeso la decisione di rendere pubblici i dati che suggeriscono una maggiore letalità del ceppo B117.Parlando all’emittente britannica, uno dei principali consulenti scientifici del Paese, Peter Horby, ha sottolineato che se le informazioni non fossero state diffuse, il governo avrebbe potuto essere accusato di “averle tenute nascoste”. Tuttavia, la notizia doveva essere “messa in prospettiva”, ha aggiunto, ribadendo che sebbene ci siano segni di un tasso di mortalità marginalmente superiore della nuova variante, il rischio di decesso rimane ancora ”molto, molto basso” per la maggior parte delle persone. L’annuncio di ieri del premier ha fatto seguito a un rapporto degli scienziati del Nervtag, nel quale hanno esposto la “possibilità realistica” di una maggiore letalità associata alla nuova variante. Ma uno dei coautori del briefing, il professore Graham Medley, ha dichiarato al programma Today di Bbc Radio 4: “Credo la questione se sia più pericoloso in termini di mortalità sia ancora aperta”.
(Adnkronos)

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