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La poesia premiata dalla sezione L’Isola di Thrinakìa

L’ideatore e presidente del premio, il sociologo Orazio Maria Valastro, insieme ai giurati, lo scrittore e poeta Cheikh Tidiane Gaye, e il poeta Joan Josep Barceló i Bauçà, hanno premiato le opere poetiche di Giuseppe La Rosa, Vanessa Ciaschetti e Lucia Lo Bianco. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 14 maggio, un incontro a distanza organizzato dall’OdV Le Stelle in Tasca, e sarà diffusa in video nel corso della manifestazione del Maggio dei Libri. Il presidente del premio e i giurati sono intervenuti, rendendo note le prime tre opere poetiche premiate dalla 5° edizione di Thrinakìa, e si sono così espressi.

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«La sezione dedicata alle poesie, dove le autrici e gli autori sono invitati a partecipare con un poema dal titolo L’Isola, insieme alle opere autobiografiche che partecipano al premio, rappresenta emblematicamente il senso stesso di Thrinakìa, l’isola del sole del poema omerico. Le poesie possono rappresentare l’isola come uno spazio geografico o esistenziale, offrendoci l’occasione di meravigliarci della bellezza della scrittura che descrive le nostre isole. Ma sopra ogni cosa, sono uno sguardo personale e collettivo sui mari che le circondano, un invito a volgere lo sguardo oltre il movimento vorticoso che le separa, approssimandoci agli altri.» Orazio Maria Valastro (Catania, 1962).

«Da anni sono presente nella giuria. Thrinakìa è un premio molto importante, cresce sia a livello di partecipanti, ma soprattutto, sulla qualità. L’Italia è un bellissimo paese, dal nord al sud, dall’est all’ovest. La Sicilia ha una sua peculiarità ed ha molto da insegnare, lo dico come uno che proviene dall’altra parte del mondo. Questo premio diventa effettivamente il contenitore per poter dare voce ai poeti, agli scrittori. Un riferimento nell’ambito culturale, poetico, e in generale nella scrittura. È la poesia, è la scrittura che vince con Thrinakìa.» Cheikh Tidiane Gaye (Scrittore e poeta, Thiès – Senegal, 1971).

«La sezione L’Isola del premio Thrinakìa rappresenta un valore di espressione della parola. La poesia è un modo di portare la voce e il pensiero del poeta e quando diventa poesia diventa bellezza. La qualità delle poesie è stata altissima, tutte erano bellissime, è stato molto difficile fare una selezione, devo quindi fare i miei complimenti a tutti i partecipanti e specialmente agli autori premiati.» Joan Josep Barceló i Bauçà (Poeta, Palma de Mallorca – Spagna, 1953).

Le opere poetiche premiate, tre poesie dal titolo L’Isola, sono state quelle di Giuseppe La Rosa, prima opera classificata, Vanessa Ciaschetti, seconda opera classificata, e Lucia Lo Bianco, terza opera classificata.

«Attribuisco al premio Thrinakìa un importante ruolo di riflessione sulla tematica dell’insularità. Per me il dono dell’essere nato in Sicilia ha rappresentato un’occasione di poter osservare il mondo attraverso uno sguardo particolare. Io sono nato in Sicilia ma vivo da tanti anni in Veneto e c’è sempre una nostalgia della Sicilia nella poesia che ho scritto. La nostalgia di chi è innamorato dell’isola ma per vicissitudini vive altrove, ed anche una descrizione della bellezza della Sicilia.» Giuseppe La Rosa (Palermo, 1967 – Montecchio Maggiore, Vicenza).

«Sono innamorata della Sicilia. Ho partecipato con una poesia che ho scritto di ritorno da uno dei miei tanti viaggi in Sicilia, un viaggio in cui sono stata a Palermo, di ritorno dalla Vucciria, un mercato che mi ha lasciata incantata. Questa poesia è un omaggio alla Sicilia e ai grandi contrasti che ci sono in quest’isola. Andare in Sicilia è un’esperienza psico-sensoriale che pochi posti al mondo possono dare. L’organizzazione di volontariato Le Stelle in Tasca è una porta spalancata verso la cultura, non solo siciliana ma internazionale, credo che abbia un ruolo importante, quello di far luce sulla scrittura e sulla poesia. La scrittura ha un grande valore pedagogico che dovrebbe essere ritrovato, soprattutto per le nuove generazioni.» Vanessa Ciaschetti (Chieti, 1972).

«Sono siciliana, sono di Palermo, a parte un periodo di undici anni in Lombardia, poi ho deciso di ritornare. La mia vita è legata alla Sicilia. Credo che non potrei vivere da nessun’altra parte. Questa poesia esprime tutti i sentimenti che mi legano alla mia terra. La mia isola. L’ispirazione mi è venuta da un’altra isola, l’isola della Femmine, dove io trascorro le mie vacanze. La contemplazione da un’isola, verso un’altra isola, è ciò che ha ispirato questi versi.» Lucia Lo Bianco (Palermo, 1965).

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