Home Editoria La mission di GAEditori: il “logos” da perpetrare nei secoli

La mission di GAEditori: il “logos” da perpetrare nei secoli

GAEditori nasce da una grande passione: quella per i libri e per lo studio in genere. Nel 2008 Gaetano Amoruso e Antonello La Piana diventano matricole dell’università Kore di Enna. Sono stati anni irripetibili dove l’amore verso lo studio e la conoscenza diventano palpabili e portatori di un nuovo modo di pensare l’esistenza. La passione verso la scrittura e il suo mondo caratterizza quel periodo e il cammino universitario dell’intero corso di comunicazione è travolgente fino all’ambita laurea che porterà alla fondazione della casa editrice. Ne parliamo con uno dei due fondatori, Antonello La Piana.

 

Come nasce GAEditori? GAEditori nasce da due amici Gaetano Amoruso e Antonello La Piana che si sono conosciuti all’università. Gaetano aveva già scritto sotto un altro editore diversi libri, sul santo patrono del suo paese, Agira, e vari libri d’inchiesta anche sui migranti. Ma l’ultimo lavoro che gli venne assegnato non gli venne pubblicato per cui sull’onda di queste emozioni nel 2106 decidiamo di aprirci la nostra casa editrice. Il primo libro che abbiamo pubblicato per la collana “Il primo passo” è stato un manuale tecnico di un professore per un dottorato di ricerca dell’Università Kore di Enna. Poi è stata la volta del primo romanzo, Amore Io, scritto per me stesso e per i miei figli: scrivere è catartico, sì lo so per quasi tutti gli scrittori è così…ma io che sono stato editore di me stesso sono andato in catarsi due volte. Quando ho scritto e quando mi sono pubblicato! E lo sai perché? Perché non devo sottostare alle logiche di mercato di un editore che preferisce un testo per questioni commerciali piuttosto che per una fioritura culturale. Anche per questo abbiamo scelto Agira come sede della casa editrice, per rivalutare paesi che conservano una storia e cultura siciliana spesso trascurata. Quando la Sicilia era percorsa a piedi, a cavallo o con le carrozze, i paesi del “centro” della nostra terra, erano una via privilegiata di collegamento tra Catania e Palermo in piena “fioritura”, commercialmente prosperi, altrimenti i meravigliosi castelli e le fastose chiese non si potrebbero diversamente spiegare.

Una storia avvincente che non vi mancherà di raccontare, ma mi dicevi di una prossima apertura di una sede della casa editrice anche a Catania?

Sì, per questioni logistiche apriremo nel prossimo autunno una sede in via Rosso di San Secondo, zona Vulcania, che diventerà un polo di culture socio ambientali, una fucina creativa di formazione, di idee, progetti e quant’altro i nostri autori e lettori ci potranno suggerire…

Qual è la vostra mission?

La nostra mission è regalare sogni a chi non può sviluppare un proprio progetto per problemi economici, chiediamo solo le spese, e un testo scritto col cuore. Ma anche competenza e professionalità: noi pensiamo alla promozione del testo. La nostra mission è rappresentata anche dal logo della casa editrice. È una farfalla in disegno stilistico con le ali bicolori: il giallo che ne rappresenta l’amicizia e il fucsia la spiritualità. Il lento evolversi della crisalide che rompe il bozzolo e diventa farfalla. Il progetto è la metafora del bozzolo che poi da crisalide diventa farfalla e può volare libero nel mondo dell’editoria, sfiorando qua e là, elargendo cultura a tutti i fiori, metafora dei lettori, che si vogliono fare “impollinare”! Lo stesso logo, tolta la scritta, “è stato visto” inciso in forma adesiva in alcuni cerchietti reggi capelli. Una sorta di impollinazione!

La metafora della farfalla impollinatrice mi fa venire in mente la “leggerezza”, profondamente diversa dalla “superficialità”, di cui parlava Italo Calvino, nelle sue “Lezioni americane”, a proposito di togliere “peso” alle parole ma non al loro “significato”.  A questo punto vi devo chiedere: questo “significato” di editoria è legato alla vostra vision?

Assolutamente sì! Per noi l’esigenza insopprimibile è andare all’origine della formazione cioè entrare nelle scuole e riportare di nuovo il senso della Parola, cioè la leggerezza della sua profondità! Ormai si parla solo a “vanvera” e si scrive senza considerare che la scrittura è una arma…ne uccide più la lingua che la spada, ma ormai questa spada si è trasformata in un moncherino, probabilmente non esiste più nemmeno l’impugnatura: è solo una piccola lama spuntata nel giardino della castroneria. La società si è “spersonalizzata” ha perduto il vero senso e significato della “Parola”. Oggi siamo al tutto e subito! Pochi si fermano a gustare un tramonto, non voglio fare il romantico, per me, la vita scorre come un fiume in piena. Vogliamo ridare “onore alle parole”, riportare il concetto dell’etica comportamentale letteraria, un’etica nelle scuole che si aprano ad una visione diversa della lettura: non statica, ma dinamica. Non più il professore con la cattedra messo là, seduto dentro il recinto con i ragazzi chiusi “ingabbiati” in pregiudizi e modi di essere preconfezionati. I libri della “nuova” scuola saranno su come formare il “nuovo” cittadino. La storia per esempio non soltanto raccontata dai vincitori. Oggi abbiamo l’opportunità di creare un’interazione anche con la letteratura, il cinema, la pittura. Con le nuove classi “miste” di culture diverse, per esempio, studiare anche la storia dei loro paesi.

Quanti libri avete pubblicato?

Ne abbiamo pubblicato 52. Sono di genere misto. La categoria preminente sono edizioni su Gesù   da un punto di vista filosofico/teologico: i titoli sono Ius et veritas, Veritas sicut ius, il Diritto monastico di Berkus Duverly Goma, un prete congolese del Vaticano, che raccontano un itinerario che si conclude con la figura di Cristo artefice e portatore tra i popoli della giustizia irreprensibile perché solo Dio, giustizia e misericordia coincidono assolutamente e perfettamente.

E torniamo sempre al significato della “Parola”: in principio fu il verbo (logos) del prologo del Vangelo Secondo Giovanni. Ci sono altri libri che testimoniano il logos come parola portatrice di giustizia?

Sì. Abbiamo pubblicato La Rosa Bianca e la forza delle parole. La Rosa Bianca è il nome di un gruppo di studenti, esistito dal giugno 1942 al febbraio 1943, che persero la vita a causa della loro opposizione non violenta al regime nazista. A farne parte erano studenti tedeschi, poco più che ventenni, che cercavano di persuadere i tedeschi ad adottare una forma di resistenza diversa dal regime nazista tramite opuscoli. Ma proprio mentre erano in procinto di divulgare il loro settimo opuscolo, “la Rosa Bianca” fu vittima della Gestapo. Il 22 febbraio 1943 vennero processati e condannati. Un libro che si interroga sulla storia presente e passata incentrato sulla figura di Romano Guardini e sulla critica all’epoca moderna considerata il tramonto dell’umanità: il singolo che può spezzare le catene del totalitarismo con la forza della coscienza sottomessa a Dio.

Quali sono le vostre tipologie di autori?

Pubblichiamo principalmente in ebook per tagliare i costi che riguardano la stampa in cartaceo. Riceviamo circa cento manoscritti ogni anno e ne pubblichiamo dieci in ebook di cui due cartacei: dipende dalla qualità della scrittura che riguarda il nostro target. Pubblichiamo moltissimo con gli Enti: con l’Istituto di Vulcanologia, con l’Università, con le scuole di ogni ordine e grado sulla didattica metodologica dell’insegnamento. E poi “ripubblichiamo” testi classici per esempio Colloqui con sé stesso di Marco Aurelio, o Il piccolo principe (The little prince) in inglese, Mao Tse tung, Il mago di Oz, Matilde Serao, Hermann Hesse, Lewis Carroll, Mahatma Gandhi, Andersen…insomma tutti i classici che risuonano con le nostre finalità di espansione della cultura letteraria da perpetrare nei secoli…

Ma mi dicevi che qualcosa è cambiato rispetto alla “lettura” quando avete presentato il libro La Rosa Bianca e la forza delle parole alla Feltrinelli: cosa è successo?

È successo che durante la presentazione una signora più che ottantenne, come dopo mi confessò di origine ebrea, si emozionò alla lettura di alcuni passi del libro. Era una signora non vedente che manifestò la possibilità di poter ascoltare delle storie riguardanti un’epoca che aveva segnato la sua vita, durate la giovinezza, di soprusi e ingiustizie ricevuti su sé stessa e la sua famiglia. Questo evento ci ha coinvolto in maniera emozionale e quindi abbiamo deciso di farne un audio libro in maniera professionale. La produzione dell’audio libro è stata talmente sconvolgente, che gli stessi attori che hanno interpretato il libro, sono rimasti in maniera “irreversibile” invischiati dai personaggi. Stiamo ancora cercando la signora “non vedente” per farle ascoltare questa storia: la troveremo ne sono sicuro, ma nel frattempo, l’aver “inaugurato” un nuovo genere per la nostra casa editrice, che al momento sinceramente, non ci porta nessun interesse commerciale, ci ha dato la certezza che il “logos” la parola ha il suo “potere” di emozionare, creare, portare l’amore e la giustizia in chi “ascolta” e “legge” la parabola della conoscenza e dell’esistenza di persone che hanno dato la vita nel “logos” in cui credevano.

 

 

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