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Commercialisti, opportunità di missione in Cina per imprese catanesi

CATANIA – Una missione professionale in Cina e a Hong Kong, nel prossimo mese di novembre, per incontrare di persona i principali attori commerciali del grande mercato orientale e approfondire con loro le opportunità di business per le Pmi italiane. Un’importante trasferta a cui sono chiamate a partecipare anche le imprese e i professionisti catanesi che vogliono intraprendere scambi internazionali. L’appello arriva dal Consiglio nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili che, attraverso l’attività della sua associazione per l’Internazionalizzazione “Aicec”, ha presentato questa mattina (12 luglio) obiettivi e modalità della missione.
L’incontro, organizzato dall’Ordine etneo della categoria tramite la sua apposita Area Studi, si è svolto non a caso alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, «perché considerata la casa di tutte le imprese – ha affermato il presidente dei Commercialisti di Catania Giorgio Sangiorgio – Nel nostro territorio sono numerose le aziende che hanno i giusti requisiti per poter aprirsi ai mercati esteri. Occorre quindi che noi professionisti rafforziamo il percorso di accompagnamento, motivo per cui abbiamo implementato la formazione su queste tematiche, anche tramite l’istituzione dell’Area Studi “Internazionalizzazione delle Imprese”. L’evento di oggi ne è una chiara testimonianza», ha concluso Sangiorgio dopo gli interventi di saluto del presidente della Camera di Commercio Pietro Agen e dell’assessore comunale Alessandro Porto.

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La figura del commercialista è di fatto il punto di riferimento per gli aspetti operativi che le imprese affrontano durante il loro investimento nei mercati stranieri, «perché non basta inserirsi negli scambi internazionali, ma è soprattutto necessario definire il modo di inserirsi» ha aggiunto Marcello Murabito, consigliere dell’Ordine di Catania che ha introdotto e moderato l’incontro. La competizione a livello internazionale è una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico del nostro Paese, «e nella geografia del commercio mondiale la “Via della Seta” è senza dubbio una delle maggiori direttrici, fin da tempi antichissimi – ha continuato – La Cina da tempo favorisce una transizione culturale che sta spostando il motore dell’economia verso l’innovazione, soprattutto tecnologica. In questa nuova tendenza l’apprezzamento per il made in Italy, ha un valore assoluto».
A confermarlo l’esperienza positiva dell’export delle arance rosse IGP di Sicilia: ben 60 tonnellate sono state spedite da Oranfrizer per la vendita nelle zone di Pechino, Shanghai, Ningbo e Guangzhou, nonché online, come ha raccontato il marketing manager dell’azienda Salvo Laudani.
In video collegamento è intervenuto il direttore operativo Fondazione Italia-Cina Marco Bettin; presente anche il presidente dell’Aicec Giovanni Gerardo Parente. Hanno inoltre relazionato: Giuseppe Giarlotta (presidente Area Studi “Internazionalizzazione delle Imprese” Odcec Ct), Donatella Laureti (D’Andrea & Partners Legal Counsel-Shanghai), Gaetana Rota (consigliere Aicec).

 

 

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