TEL AVIV – L’uccisione di una giovane israeliana, giovedì notte in un bosco vicino Gerusalemme, sta provocando in Israele una nuova fiammata di odio fra ebrei e palestinesi. La ministra della giustizia Ayelet Shaked ritiene che meriti la pena di morte Arafat Irfaya, il palestinese sospettato di aver brutalmente ucciso giovedì in un bosco vicino a Gerusalemme la 19enne Ori Ansbacher, figlia di un noto rabbino. Secondo Shaked, una volta sotto processo in un tribunale militare la pubblica accusa dovrebbe chiedere per lui la pena capitale, che e’ prevista in teoria nelle corti marziali ma non e’ stata mai applicata finora. “Non dobbiamo nascondere la verità”. Ha ucciso Ori in quanto ragazza ebrea”, ha detto la ministra alla televisione commerciale Canale 13. Nella notte l’esercito ha visitato la casa di Irfaya a Hebron (Cisgiordania), dove vive la famiglia: esperti del genio militare hanno compiuto un’ispezione per preparare una possibile demolizione della casa, la punizione che Israele accompagna agli atti terroristici in cui rimangono uccisi suoi cittadini. L’uomo e’ tuttora interrogato dai servizi segreti e ancora non e’ stato stabilito se il delitto che gli viene attribuito sia solo criminale o abbia anche risvolti nazionalistici. Il giovane palestinese, che è membro di una famiglia di cui fanno parte simpatizzanti di Hamas in Cisgiordania, troverà conveniente rivendicare il carattere “politico” del suo gesto: i terroristi arrestati da Israele, o perlomeno le loro famiglie, ricevono supporto finanziario da Hamas e anche dall’Autorità Palestinese.
Naos Edizioni APS
Sicilia Report TV
Ultimissime
Dona per un'informazione libera
Oppure vai a questo link