Il Brasile è prossimo al voto e la violenza ritorna in campagna elettorale. Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra in testa ai sondaggi per le presidenziali del 7 ottobre, è stato accoltellato mentre partecipava ad una manifestazione elettorale a Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais. Bolsonaro, ferito all’arteria mesenterica e all’intestino, è stato operato d’urgenza e per adesso le sue condizioni sono definite “stabili” dai medici. Da quello che si vede anche nel video di un sostenitore, il candidato era portato in braccio dai suoi simpatizzanti per la strada, quando è stato colpito da un uomo che si era avvicinato a lui. L’aggressore ha rischiato di essere linciato dalla folla, ma è stato rapidamente catturato dalla polizia militare. Il responsabile dell’attentato è stato identificato come Adelio Bispo de Oliveira, un 40enne di Minas Gerais che si è dichiarato colpevole. Nel suo profilo di Facebook, l’aggressore aveva pubblicato messaggi contrari a Bolsonaro e dichiarazioni politiche deliranti, segnate da teorie cospirazioniste con riferimenti ai massoni e agli Illuminati ed espressioni di simpatia per il presidente venezuelano Nicolas Maduro e il movimento comunista. De Oliveira aveva inoltre postato messaggi a favore della scarcerazione di Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex presidente che verrà sostituito alla candidatura probabilmente da Fernando Haddad, il candidato vicepresidente del Partito dei Lavoratori (Pt) di Lula. Anche Il presidente brasiliano, Michel Temer, e gli altri principali candidati alla presidenza hanno condannato l’attentato, sottolineando che l’episodio rivela il clima di polarizzazione e radicalizzazione che segna attualmente il dibattito politico nel paese.
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