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Storia del lesbofemminismo in Italia

CATANIA – Interessanti incontri letterari proposti dal Comitato Catania Pride nella cornice suggestiva del cortile della CGIL si sono aperti martedì con l’autrice Elena Biagini e il suo libro “L’emersione imprevista – il movimento delle lesbiche in italia negli anni 70 e 80”.

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Presentata efficacemente da Deborah Ardilli l’autrice, che è anche parte integrante della storia che racconta, esordisce efficacemente con la dedica del libro “A tutte noi che ci diciamo lesbiche” per chiarire immediatamente la chiave di lettura del testo, affinché non si perda la memoria delle persone che hanno fatto molto agli inizi e che anche hanno pagato tanto per questo esporsi in prima persona. Il libro è una raccolta scrupolosa di materiali, lettere, fotografie, documenti e preziosissime trascrizioni di interviste orali, ognuno dei quali aggiunge un pezzo al puzzle della ricostruzione di ciò che è stato in quei decenni il movimento lesbofemminista, nato dentro i collettivi femministi e cresciuto poi sviluppando il desiderio e poi la necessità e l’urgenza di emergere come soggetto proprio e autonomo, creando quel filone chiamato femminismo separatista.

Certamente però non è facile ricostruire il panorama del movimento sul territorio italiano, proprio perché molto disomogeneo come lo stesso femminismo, si parla infatti di “femminismi”, ma vale la pena di ricordare che un posto importante sicuramente lo ha l’esperienza siciliana,  molto vivace soprattutto negli anni 80. Sono stati ripercorse infatti le esperienze delle Papesse, di Adelfia e il campo per donne a Scoglitti, l’esperienza di Comiso e della lotta pacifista attorno alla base militare con la Ragnatela.

In conclusione dell’incontro ci sono stati poi degli interventi di diverse donne che hanno voluto ripercorrere i punti salienti della loro vita e del loro impegno di quegli anni, rendendo ancora più interessante l’occasione proposta dalla serata.

Cornice della serata è stata la bella mostra fotografica a cura di Sara Crescimone Messina che verrà mantenuta fino a sabato.

Mercoledì è stato invece proposto e presentato il libro di Mariasilvia Spolato “I movimenti omosessuali di liberazione” e presentato dalla stessa Elena Biagini.

Il testo, edito nel 72 non era mai stato ristampato, fin quando dopo la recente scomparsa dell’autrice la piccola casa editrice Asterisco non decide di riproporlo, con la prefazione della Biagini.

Si tratta del primo libro italiano su questo tema specifico, scritto dalla prima donna che si dichiarò lesbica in Italia. La Spolato infatti, nata nel ‘35 a Padova, era una matematica, una docente e autrice anche di un libro di matematica insiemistica, fra i primi in Italia. Nel corso della sua vita perde lavoro e casa e finisce poi per vivere per strada. E’ una delle persone che in Italia pagano in prima persona gli effetti del proprio coming out in un periodo in cui non si conosce quasi nulla del mondo omosessuale e la morale collettiva lo condanna aspramente. Dal 70 vive a Roma e frequenta tutti i movimenti femministi, era lesbica e non lo taceva. Costituisce il FLO, fronte di liberazione omosessuale, viaggia molto in Europa, soprattutto in Olanda e Francia, cerca di tessere reti tra i diversi movimenti nei vari paesi. A fine 71 nasce il Fuori, esperienza che la vede protagonista e autrice nella rivista omonima. Insomma quello che emerge è il profilo di una donna molto colta e molto impegnata nei movimenti, da femminista e lesbica. A poco a poco, però i problemi della vita, difficile e costellata di ostacoli la posta ad eclissarsi e quasi scomparire anche dalla memoria di coloro che erano state compagne di viaggio nell’impegno femminista e lesbico. Muore a Bolzano  in un ricovero, dimenticata da tutti.

Il libro è una raccolta di testi importantissimi per comprendere quegli anni di lotta, che sono stati fondamentali per il movimento e che dovrebbero essere conosciuti da tutti, una specie di pietra miliare per il movimento lesbofemminista e in definitiva anche per la storia di questo paese. Come importante è la scelta di ripubblicarlo e adesso anche di presentarlo, ci si augura, in più occasioni possibili.

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