La Notte di San Giovanni: la luce vince le tenebre

La Notte di San Giovanni, legata al solstizio d’estate, quella a cavallo tra il 23 e il 24 giugno, è considerata “magica”: se l’avete celebrata, con delle cose che vi sono capitate senza che lo sapevate allora siete delle “elette” e degli “eletti”, in ordine di arrivo. Perché “le donne arrivano prima agli eventi”. Ma considerando le precessioni millenarie e le date ufficiali diventate “pressapochiste” a causa di eventi atmosferici non altrimenti considerati, vedi ormai il tempo e lo spazio che è diventato “elastico, pianificato e soggettivo”, celebrare il 24 giugno anche dal 23 al 26, che quest’anno si configura il week end, porta fortuna e possiede virtù curative, purificatrici e protettrici. Essendo una festa cristiana, come spesso accade, quest’ultima si è innestata su una precedente festa pagana risalente alla ritualità celtica cioè a Litha il solstizio d’estate, celebrata con riti propiziatori e l’accensione dei falò, usanza che ancora oggi illumina la sera della festa di San Giovanni in diversi paesi. La natura raggiunge il suo massimo splendore e la Chiesa Cattolica ha voluto festeggiare il giorno della nascita di San Giovanni Battista, il Precursore di Cristo. Con i Falò, l’acqua di San Giovanni, l’olio di San Giovanni. Il falò è usanza diffusa in tutta Europa e ha uno scopo protettivo da influenze malefiche, streghe e malattie. I falò che vengono accesi nei campi venendo considerati propiziatori e purificatori, in quanto le lingue delle fiamme evocano il Sole. Quando il fuoco si spegne, è salutare saltarne le ceneri e buttarsene un po’ tra i capelli, per preservarsi da tutti i mali. L’acqua di San Giovanni si fa raccogliendo la rugiada simbolo della Luna che si prepara in una ciotola con un di misto di erbe e fiori spontanei, come iperico, lavanda, artemisia e malva, fiori e foglie di menta, rosmarino, salvia, petali di fiordaliso, papavero, rosa o camomilla, prese anche in erboristeria. Messe in acqua, si lasciano all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino.  Secondo la tradizione, la rugiada conferisce poteri straordinari all’acqua, che proteggerà da malattie, disgrazie e dall’invidia. Potete recuperare anche nel week-end. Esiste il fenomeno della precessione per cui ormai San Giovanni dura fino a domenica 26 giugno. L’olio di San Giovanni è un prodotto naturale utilizzato per la cura della pelle grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, antisettiche, emollienti e antinfiammatorie. Con la macerazione dei fiori freschi di Hypericum perforatum, sempre reperibili in erboristeria, si mettono in un barattolo di vetro, si versa l’olio evo, ricordandosi di lasciare circa 3 dita di spazio dal bordo del barattolo e si fa macerare al sole per circa un mese. Già dopo pochi giorni si noterà che l’olio ha assunto il caratteristico colore rosso o arancio. Trascorso il mese, si filtra l’olio e si conserva a riparo dal sole in un contenitore dal vetro scuro con chiusura ermetica.
Ma esiste una tradizione tutta siciliana del “Cumparato e sangiuvanni”
L’antica tradizione del “Cumpari e sangiuvanni” che si faceva il 24 giugno a Barrafranca. La tradizione barrese del giorno di San Giovanni era quella del “comparatico”: ossia di quel particolare rapporto che si stringe fra due persone che diventano compari o comari. In questo tipo di “comparatico”, si affida la propria amicizia al Santo, da qui il carattere sacro del vincolo che assumono i due compari, vincolo che rimane valido fino alla morte. Perché si decida di diventare compari o comari presupposto essenziale è uno stretto legame d’amicizia e una profonda fiducia.