Roma, 8 apr. (Adnkronos) – Torna al Conservatorio ‘Alessandro Scarlatti’ di Palermo il prezioso violino ‘Giuseppe Rocca’ del 1861 rubato alla fine degli anni ’90. Lo strumento è stato restituito oggi dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc)di Palermo, maggiore Gianluigi Marmora, al direttore del Conservatorio, Daniele Ficola, nel corso di una cerimonia che si è svolta alla presenza di diverse autorità, tra le quali il presidente del Conservatorio, Mario Barbagallo, il curatore della Sezione Strumenti Musicali del Rijksmuseum di Amsterdam, Giovanni Paolo Di Stefano, e il direttore dell’Istituto Superiore Musicale Pietro Mascagni di Livorno, Renato Meucci.
Il violino faceva parte di un gruppo di strumenti antichi rubati al Conservatorio di Palermo alla fine degli anni ’90 edera uno dei pezzi più importanti per il suo elevato valore storico-artistico ed economico, con una valutazione pari a circa 350.000 euro. La denuncia del furto era stata presentata nel 2012 dal direttore del Conservatorio e aveva dato l’avvio a una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Le lunghe indagini hanno permesso la ricostruzione parziale delle fasi successive al furto, cristallizzando una compravendita tra privati avvenuta nel 2007 in Germania: la conseguente rogatoria internazionale, avanzata con l’interessamento del Reparto Operativo Tpc, non ha avuto però esito positivo.
Nel 2020, però, l’attività investigativa ha portato gli effetti sperati, poiché – dopo un’ampia valutazione – si è proceduto al sequestro del prezioso strumento musicale, in occasione della temporanea permanenza a Palermo di una violinista che lo deteneva per fini professionali. Nel 2022, dopo diverse controversie giudiziarie, ne è stata disposta la confisca e la restituzione al Conservatorio musicale di Palermo, a seguito degli accertamenti tecnici e degli approfondimenti effettuati da esperti internazionali del settore, i quali hanno confermato che il violino era proprio quello rubato.
Il violino Giuseppe Rocca del 1861, insieme alla raccolta di tutti gli altri strumenti antichi di proprietà del Conservatorio citato, essendo uno strumento di proprietà dello Stato risalente al 1861, rientra tra i beni tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. È certamente uno degli strumenti musicali di maggiore valore in assoluto, presentando una pregevole tavola armonica in abete realizzata in un unico pezzo, con venatura progressivamente più stretta da sinistra verso destra e il fondo realizzato in un unico pezzo di acero, con una rilevante fiammatura orizzontale. Lo strumento musicale riporta diverse etichette cartacee antiche, incollate alla superficie interna del fondo, con le iscrizioni “Joseph Rocca fecit/Premiato di medaglia alle Esposizioni di Torino, Genova, Londra e Parigi/Taurini anno Domini 1861”, “Violino Giuseppe Rocca riparato/in Palermo l’anno 1896 da A. Sgarbi”, nonché il vecchio numero d’inventario “R.C.M. n. 165”. L’operazione, frutto del coordinamento tra l’Autorità Giudiziaria di Palermo e l’Arma dei Carabinieri, e in particolare del Nucleo Tpc di Palermo, ha consentito di restituire alla collettività il prezioso strumento.
“La prima cosa importante che ho fatto, dopo il mio insediamento alla direzione nel 2012, è stato denunciare la sparizionedi una nutrita serie di importanti strumenti storici di proprietà del Conservatorio – afferma il direttore Ficolao – Oggi grazie al grande impegno e alla costante determinazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, insieme all’aiuto dei miei colleghi esperti organologi, una cospicua parte di questo patrimonio è stata ritrovata. In particolare, stamattina, ci è stato restituito il prezioso violino realizzato da Giuseppe Rocca, uno dei più grandi liutai italiani del XIX secolo, lo strumento più importante tra quelli trafugati”.
”Grazie all’Arma dei Carabinieri e, in particolare, al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo – sottolinea Barbagallo – La loro brillante attività investigativa ci ha permesso di tornare in possesso di un patrimonio prezioso, che testimonia la storia importante del nostro Conservatorio. Organizzeremo un sistema di sicurezza per evitare che si possano nuovamente verificare episodi di questo genere”, conclude il presidente del Conservatorio di Palermo.