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Bimba uccisa Vescovo Catania: ‘Non augurate tormento a mamma di Elena’

"La bara della piccola Elena e' fra l'affetto di chi ha voluto bene a questa bambina e tra colui che ci può dare la forza della consolazione. Gesu' Cristo' e la sua promessa di 'resurrezione'. Un giorno riabbracceremo la piccola Elena''

(AdnKronos) – “La bara della piccola Elena e’ fra l’affetto di chi ha voluto bene a questa bambina e tra colui che ci può dare la forza della consolazione. Gesu’ Cristo’ e la sua promessa di ‘resurrezione’. Un giorno riabbracceremo la piccola Elena”. Lo ha
detto, all’inizio del rito funebre per la piccola Elena, la bambina uccisa a Mascalucia, nel Duomo di Catania, l’arcivescovo del capoluogo etneo, Luigi Renna.

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‘Noi adulti, quando non mettiamo al centro i bambini, perdiamo il metro per giudicare ciò che e’ davvero importante, come i cristiani e come esseri umani: ed ecco bambini
contesi, barattati nella loro dignità e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacita’ di amare”. Così l’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, durante l’omelia, nel corso del rito funebre di Elena, la bimba uccisa a Mascalucia’.

“Basta con queste violenze – aggiunge- Elena e’ morta, ma tanti bambini sono feriti nella loro voglia di vivere, segnati nell’anima da chi dimentica che i figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente”.

“Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno
per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”. Lo afferma monsignor Luigi Renna, a chiusura dell’omelia pronunciata nella cattedrale etnea per l’ultimo saluto a Elena del Pozzo, la bambina di 5 anni uccisa lo scorso 13 giugno a Mascalucia dalla mamma 23enne Martina Patti.

Il vescovo ha esortato poi i genitori a “non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi.

 

Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo di buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione d’ogni violenza. Solo così non ci saranno più funerali com’è questo”.

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