E’ stato condannato in primo grado a cinque anni di reclusione il 36enne arrestato dalla Polizia di Stato a Palermo con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali in concorso. L’uomo, insieme ad altri complici al momento non individuati, l’1 agosto 2013, contando sull’assenza dei padroni di casa, si intrufolò in un’abitazione della parte bassa di Termini Imerese, nel Palermitano. Inaspettatamente, però, si trovò davanti una giovane donna ancora a letto che aggredì e immobilizzò, costringendola ad aprire la cassaforte che conteneva denaro e gioielli. Il 36enne è stato raggiunto dal provvedimento, in carcere, dove si trovava già recluso per una condanna definitiva a nove anni e otto mesi per associazione a delinquere, furto, rapina e detenzione di armi, tutti reati commessi nel Messinese.
“Anche in relazione a quest’ultima vicenda processuale – spiegano dalla Questura di Palermo -, il 36enne ha manifestato un’indole insofferente alla disciplina di legge. L’uomo evase, infatti, dal regime degli arresti domiciliari qualche giorno prima dell’emissione della sentenza di condanna”. Nel 2020 fu rintracciato all’estero, dove si era rifugiato insieme alla sua famiglia. Fu così estradato e condotto in carcere.