Palermo, 22 dic.- Una frode al bilancio dell’Unione europea è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Messina, che ha denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche due imprenditori del Nebrodi e sequestrato beni per circa 700mila euro. Le indagini, condotte dalle Fiamme gialle della tenenza di Sant’Agata Militello e coordinate dal sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, hanno interessato due aziende agricole, attive nei comuni di Caronia e di Longi che avrebbero indebitamente beneficiato di finanziamenti comunitari per circa 700.000 euro, cofinanziati dalla Regione siciliana nell’ambito del Piano di sviluppo regionale, orientato alla valorizzazione turistica del territorio.
Nel dettaglio, gli aiuti avrebbero permesso ai due imprenditori, rispettivamente, di riqualificare un immobile da destinare a bed & breakfast e di ammodernare struttura e macchinari di un’azienda rurale. A tal fine, i beneficiari avrebbero dovuto, necessariamente, appaltare la realizzazione delle opere a imprenditori terzi e documentare le relative spese, sostenute con modalità di pagamento tracciabili. I finanzieri, insospettiti dall’anomalo utilizzo dei conti correnti aziendali, dopo approfonditi accertamenti, hanno rilevato come i due titolari avessero prospettato all’ente pagatore costi ben superiori a quelli effettivamente sostenuti, percependo, di conseguenza, un contributo maggiore rispetto a quello spettante.
Le Fiamme Gialle santagatesi, tuttavia, insospettite dall’anomalo utilizzo dei conti correnti aziendali, dopo approfonditi accertamenti, rilevavano come i due titolari avessero prospettato all’Ente pagatore costi ben superiori a quelli effettivamente sostenuti, percependo, di conseguenza, un contributo maggiore rispetto a quello spettante. Considerata la consistenza degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Patti ha richiesto ed ottenuto dal locale Tribunale l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo, a firma del Giudice Ugo Domenico Molina, per le ingenti somme indebitamente percepite, che ha riguardato liquidità e beni rinvenuti nella disponibilità degli indagati, per un ammontare di circa 700.000 euro.
L’operazione testimonia ulteriormente il costante impegno assicurato dalla Guardia di Finanza nella lotta alle frodi in danno al bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, soprattutto nel delicato comprensorio dei Nebrodi, finalizzato ad un sempre più incisivo contrasto al fenomeno delle truffe ed al conseguente accumulo di ricchezze di provenienza illecita, percepite in spregio alle leggi ed a discapito degli imprenditori onesti.
(Adnkronos)