MESSINA – Tra i furbetti del reddito di cittadinanza c’erano trafficanti di droga, imprenditori, artigiani, venditori ambulanti, negozianti, giocatori on-line, un avvocato e numerosi lavoratori in nero. I finanzieri del Comando provinciale di Messina, insieme a personale dell’Inps, hanno scoperto 175 persone che, sebbene non fossero in possesso dei requisiti previsti, hanno beneficiato del sussidio. L’importo indebitamente percepito ammonta a 1.120.533 euro, mentre ne è stata bloccata l’erogazione per altri 474.417 euro, segnalando alle competenti autorità giudiziarie di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti 109 furbetti. “Frequenti sono risultate le irregolarità emerse nel corso di varie attività ispettive in materia giuslavoristica, peraltro nei più svariati settori economici: dall’edilizia al commercio, dagli autolavaggi ai bar, dalla ristorazione ai saloni di bellezza”, spiegano le Fiamme gialle.
Tra i casi più singolari, anche quello di un santagatese non più residente in Italia da oltre due anni, che ha percepito oltre 1.700 euro di reddito di cittadinanza. Anche nella provincia di Messina, come in altre realtà, sono emersi casi di percettori del reddito di cittadinanza che omettevano di indicare, nel previsto quadro della dichiarazione dei redditi, quelli derivanti da vincite online: vincite per centinaia di migliaia di euro.
Dagli accertamenti è emerso poi che degli 11 indagati sottoposti a ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione di polizia denominata ‘Festa in maschera’, che ha fatto luce su un lucroso traffico di sostanze stupefacenti sull’asse tra la Calabria e la Sicilia, 9 facevano parte di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza. Il Tribunale di Messina, accogliendo la richiesta della locale Procura, ha disposto il sequestro di oltre 150mila euro percepiti da venticinque persone e quello di Patti di oltre 50.000 euro, nei confronti di quattro persone residenti a Capo d’Orlando, Caronia, Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra.
(Adnkronos)