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Pub aperto nonostante provvedimento, Questore lo richiude per altri 30 giorni

CATANIA – Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, con speciale riferimento all’aerea di San Berillo e delle zone ad essa limitrofe, è stato eseguito il provvedimento emesso dal Questore di Catania dott. Mario Della Cioppa che, in applicazione dell’art. 100 del T.U.L.P.S. ha disposto la chiusura del l’esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande di via Coppola, all’insegna “Area 51”.
Il provvedimento adottato dall’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza a tutela della incolumità pubblica prevede la sospensione dell’attività commerciale per 30 giorni e scaturisce da una lunga serie di infrazioni di natura amministrativa e penale che la Polizia di Stato ha puntualmente rilevato e sanzionato.

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L’attività di “Area 51”, infatti, era stata già sospesa per quindici giorni l’11.9.2019 e lo scorso 13.5.2020, a seguito dei numerosi interventi delle Forze dell’Ordine per episodi di lite e di rissa (qualcuno molto cruento e uno, in particolare, con un ferito grave) che hanno avuto origine all’interno del locale e sono degenerati nelle immediate vicinanze dello stesso. Altri interventi hanno riguardato il disturbo recato al vicinato per l’emissione di musica ad alto volume, diverse violazioni della normativa sulla somministrazione di bevande alcooliche fuori dall’orario consentito dalla legge e trattenimenti danzanti tenuti in assenza delle prescritte autorizzazioni
Da ultimo, lo scorso 20 settembre, alle ore 02.45 circa, agenti delle Volanti in servizio di controllo del territorio nell’area di San Berillo, sono intervenuti presso quel locale dov’era stata segnalata per l’ennesima volta l’emissione di musica ad alto volume. Oltretutto, a norma delle disposizioni per il contenimento pandemico, il locale a quell’ora non avrebbe dovuto essere aperto al pubblico. Da qui, l’azione della Volante che, unitamente alla Polizia Municipale, ha sanzionato il titolare dell’esercizio per mancato il rispetto delle misure di contenimento previste dalla normativa vigente al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, comminando la sospensione dell’attività per 5 (cinque) giorni.

Malgrado ciò, il giorno successivo, alle ore 01.30 circa, ancora una Volante nel suo giro di perlustrazione della zona, si avvedeva che “Area 51” era nuovamente aperto, con diversi avventori presenti sia all’esterno sia all’interno del locale, dove alcuni clienti ballavano accompagnati da musica ad alto volume.
Sordo a ogni richiamo e in spregio ad ogni osservanza, il 24 settembre, alle ore 01,50 – quindi all’inizio del 4° giorno dalla notifica di chiusura di giorni 5 – l’”Area51” era di nuovo aperta e ancora erano presenti diversi avventori che, alla vista della Polizia, si sono cautamente allontanati: ma ormai l’infrazione era stata segnalata alla sala operativa della Questura che aveva già inviato sul posto i dovuti rinforzi.
Nel locale – nonostante il fuggi fuggi – ancora qualche cliente con la birra in mano, la musica diffusa i diversi boccali sparsi sui tavolini e sul bancone testimoniavano inequivocabilmente la piena attività condotta fino a pochi istanti prima.

All’intimazione di immediata chiusura del locale è seguita l’avvertenza delle conseguenze derivanti al titolare per quella illegittima condotta che lo aveva portato a ignorare per ben due volte la disposizione di chiusura comminata quale sanzione dell’inosservanza delle norme di contenimento sanitario.
Si è, quindi, giunti all’adozione – extrema ratio – del provvedimento adottato ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. (notificato in data odierna dalla Squadra di Polizia Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura) che tutela l’ordine pubblico e la sicurezza di tutti i cittadini, laddove le contravvenzioni amministrative non hanno sortito l’auspicato effetto di ricondurre il titolare dell’esercizio commerciale a una legittima gestione del proprio locale, nel rispetto della salute sia dei propri clienti, sia di tutti coloro che – anche inconsapevolmente – potrebbero trovarsi esposti al contagio di una malattia virale che è già stata fonte di una grave crisi economica e sociale.

L’eventuale violazione della chiusura ordinata dal Questore, ove mai il titolare continuasse pervicacemente a ignorare la legge, comporterebbe la denuncia penale, il sequestro del locale e l’attivazione della procedura finalizzata alla revoca della licenza per l’esercizio pubblico.

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