Palermo, 18 ago. – Dieci persone sono state identificate e denunciate per l’aggressione alla giornalista palermitana avvenuta nel giorno di Ferragosto a Barcarello. I dieci hanno un’età compresa tra i17 e 58 anni e sono ritenuti responsabili e vario titolo di lesioni personali aggravate, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità. I carabinieri sono arrivati alla loro identificazione anche attraverso le immagini di videosorveglianza. Indagini sono ancora in corso per verificare l’eventuale responsabilità di altre persone.
“Ringraziamo i carabinieri per avere individuato in poco tempo i responsabili della vile aggressione. Un grazie al comandante provinciale dell’Arma e al questore di Palermo per avere posto in essere tutte le iniziative necessarie per riportare la legalità nell’area della tendopoli di Sferracavallo”. A dirlo è Leone Zingales, presidente del Gruppo siciliano dell’Unci (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa), dopo la denuncia di 10 persone accusate dell’aggressione alla giornalista che lo scorso 15 agosto ha tentato di documentare con il cellulare lo sgombero della tendopoli sulla spiaggia di Barcarello nella borgata di Sferracavallo a Palermo. I bagnanti denunciati sono tutti palermitani di età compresa tra 17 e 60 anni, alcuni dei quali con precedenti penali. La giornalista è stata aggredita, assieme a un’amica, da un gruppo di una trentina di persone. Provvidenziale, in soccorso delle due donne, si è rivelato il tempestivo intervento di una pattuglia di carabinieri. Le due donne sono state successivamente medicate al pronto soccorso dell’ospedale Cervello. A Barcarello si stava svolgendo un controllo delle forze dell’ordine per rimuovere una tendopoli dopo una specifica ordinanza del sindaco sul rispetto delle norme anti Covid 19. La cronista stava riprendendo con un cellulare le operazioni di sgombero e di identificazione delle persone che avevano allestito la tendopoli, ma il servizio non è stato gradito dai bagnanti che si sono scagliati contro la giornalista e l’amica sferrando calci e pugni. L’Unci Sicilia dopo l’aggressione aveva chiesto alle forze dell’ordine maggiore tutela per cronisti, per videomaker e per foto-cineoperatori.