Siracusa, 11 mar. – Omicidio colposo. Questa l’accusa per una decina di persone, a quanto si apprende, indagate dalla Procura di Siracusa per la morte del sottufficiale della Marina ad Augusta Stefano Paternò 43 anni, deceduto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Il giorno prima l’uomo aveva ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid AstraZeneca, dello stesso lotto di cui oggi l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha disposto il divieto d’utilizzo in Italia.
Verrà eseguita domani pomeriggio l’autopsia sul corpo del sottufficiale della Marina Stefano Paternò, morto per arresto cardiocircolatorio. Il militare era stato vaccinato 24 ore prima del decesso ad Augusta (Siracusa). Lo ha disposto la Procura di Siracusa che ha iscritto nel registro degli indagati dieci persone. L’esame verrà eseguito nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania da una équipe medica composta da un medico legale, un infettivologo, un tossicologo.
Un fascicolo senza indagati, al momento, e’ stato aperto dalla Procura di Catania che ipotizza l’omicidio colposo, in merito al decesso di Davide Villa, 50 anni, agente di polizia di Catania, morto 12 giorni dopo l’inoculazione del vaccino anti covid. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Nas di Catania. All’agente era stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto di cui l’Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale.
L’inchiesta è stata aperta su notizie di stampa.
(Adnkronos Salute)