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Ischia Rixi: ‘Partecipai a riunione con sindaci campani ma non si parlò di Casamicciola’

"Sì, è vero, lo scorso settembre ho partecipato a quella riunione con alcuni sindaci campani ma non si è parlato di Ischia".A parlare con l'Adnkronos è il viceministro per le Infrastrutture, Edoardo Rixi

“Sì, è vero, lo scorso settembre ho partecipato a quella riunione con alcuni sindaci campani ma non si è parlato di Ischia. Detto questo, gli unici che hanno fatto una sanatoria su Ischia, dove siamo stati purtroppo coinvolti, sono stati quelli del M5S. In ogni caso, il tema di Ischia non riguarda tanto l’abuso quanto gli interventi sistematici su quel versante che frana ogni due o tre anni. Sull’isola vivono una situazione di pericolo oggettivo”. A parlare con l’Adnkronos è il viceministro per le Infrastrutture, Edoardo Rixi, esponente della Lega, replicando così a distanza all’editoriale del Fatto in cui viene citato un incontro avvenuto a settembre, prima delle elezioni, a Napoli, con un gruppo di primi cittadini campani.

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“Ho fatto l’incontro a Napoli ma, ribadisco, non parlavamo di Ischia”. “Il tema di Ischia a Casamicciola riguarda in minima parte il problema abusivismo – dice – ma un territorio fragile che avrebbe bisogno di importanti interventi che non sono mai stati fatti. Se noi lasciamo ai sindaci, che non hanno soldi, la responsabilità, è un problema. Ma questo riguarda non tanto le opere pubbliche, cioè il nostro Ministero”. Si dice, quindi, “molto dispiaciuto per quanto accaduto a Ischia”. E che è “in contatto con chi lavora laggiù”. Poi ricorda che “sulle demolizioni in Campania lo Stato non è in grado di agire, perché c’è un numero cosi elevato di strutture abusive che sono le stesse procure a non farle demolire”.

Rixi aggiunge: “Ci sono concessioni edilizie, ma in molti casi sono rimaste sospese e ci deve essere da parte degli enti locali una presa di posizione su questi temi. Una cosa è una finestra non autorizzata e un’altra una palazzina intera, oggi sono tutti sullo stesso piano, mi sembra una follia. Alla fine non si interviene, se non saltuariamente per fare vedere che lo Stato c’è. Un tema che andrebbe sviscerato”. “Ecco -aggiunge ancora Rixi -, questo è stato il tenore della riunione, che non c’entra nulla con Ischia. Siccome c’è stato un tema, in quella occasione, è stato affrontato. Io sono pronto a un dibattito con Travaglio, ma lui utilizza la calunnia come elemento determinante”.

Poi, tornando a parlare dell’abusivismo il viceministro Rixi dice: “Forse bisognerebbe cambiare norme di intervento, i sindaci non hanno alcuna possibilità di agire e la Protezione civile può intervenire solo per i casi di emergenza”. “Comunque, se c’è qualcosa da dire io sono pronto a un confronto con lui, se lui invece utilizza sistemi in cui nessuno si può difendere… Non è mia consuetudine querelare la gente ma questo non mi sembra fare informazione, è già successo con il Ponte Morandi, dove qualcuno lo difendeva, e non ero certamente io. Dopo di che è venuto giù e tutti gridavano allo scandalo. Dunque, non mi faccio dare lezioni da nessuno”.

E aggiunge: “Io mi assumo la responsabilità di quello che dico non di quello che gli altri mi attribuiscono”. E di quell’incontro spiega ancora: “Si è parlato di un problema, in Italia si sono tra i 4 e i 5 milioni di immobili con questi problemi. Voglio ricordare che l’ultimo piano del Ministero per le Infrastrutture è stato condonato qualche anno fa, e non certo da noi. Il tema vero è che si sono sedimentate una serie di norme in cui nessuno è mai voluto entrare, anche per problemi di interpretazioni legislative e questo ha fatto sì che ogni volta che c’è un terremoto dobbiamo dare delle deroghe sulle ricostruzioni. Di fatto buona parte delle costruzioni aveva problemi di carattere autorizzativo e in teoria non si potevano costruire. Un tema che non nascondo che ci sia ma non si può nascondere sempre la polvere sotto il tappeto. Perché ogni volta che c’è una tragedia ci troviamo sempre nella stessa situazione”.

 

 

E conclude: “Una cosa è costruire abusivamente una casa senza criteri e un’altra che il Comune o la Regione hanno dato autorizzazioni a edificare e poi per mille motivi la pratica non ha mai avuto la convalida, magari perché è rimasta in un cassetto. Nonostante il palazzo sia sostanzialmente a norma e rispetti i criteri. Questo è il tema, quindi bisogna un attimo fare chiarezza”.

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