Messina, 21 ago. – Luigino Parisi, il padre della deejay scomparsa lo scorso 3 agosto e poi trovata morta cinque giorni dopo, ha incontrato, come si apprende, gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza per affidare a loro il caso sulla morte della figlia e del nipote. I due legali hanno seguito per anni importanti casi di cronaca nera, come il delitto di Avetrana di Sarah Scazzi, oppure il caso dell’omicidio di Meredith Kercher. L’incarico è stato formalizzato e i due legali torneranno presto per iniziare a occuparsi del caso. L’altro legale della famiglia Mondello è Pietro Venuti.
“Viviana Parisi non ha mai tentato il suicidio” e per dimostralo i legali della famiglia, l’avvocato Pietro Venuti e l’avvocato Claudio Mondello mostrano il verbale di accesso alpronto soccorso del 28 giugno scorso. La deejay che era sotto cura aveva preso una dose maggiore di pillole di aveva paura che le potessero fare male. “Verbale di Pronto Soccorso” del 28/06/2020. Codice di urgenza: Giallo. Paziente in atto eupnoica (“frequenza respiratoria Normale” n.d. legali scriventi), in atto vigile, orientata, collaborante, cute e mucose rosee”- si legge nel documento reso noto dal legale- Due ore, circa, dopo tale accesso, Viviana era a casa. Il giorno seguente: a mare con la propria famiglia. Cosa era accaduto? Nel dubbio (Viviana non ne era certa) che avesse assunto un quantitativo leggermente maggiore del farmaco prescritto le, Viviana rappresentava tale circostanza ai familiari i quali (come sempre solerti, attenti, amorevoli e premurosi), nel dubbio, preferivano accedere a pubblico nosocomio al fine di operare i dovuti accertamenti”. E ribadisce “nessun tentativo di suicidio”.
(Adnkronos)