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Domeniche Civiche 30 gennaio, incontro con Stefano Massini e Trio Anciuti

Lo scrittore fiorentino incontrerà il pubblico del terzo appuntamento di "Domeniche Civiche", il ciclo di 16 conferenze-concerti-aperitivi concepito dalla direttrice artistica della Foss, Gianna Fratta

“Scrivo. In tutte le forme possibili. Dal teatro ai romanzi al cinema. Sono quello dei Lehman? Sì. E pure quello del giovedì sera in tv a Piazzapulita”. Così Stefano Massini si
autoritrae in un tweet per lo straordinario seguito che lo premia sui social, svelando in una manciata di caratteri la sua anima di narratore proteiforme e acuto maître à penser, capace di una lucida analisi della contingenza globale. Ed è in questa veste che lo scrittore fiorentino incontrerà il pubblico del terzo appuntamento di “Domeniche Civiche”, il
ciclo di 16 conferenze-concerti-aperitivi concepito dalla direttrice artistica della Foss, Gianna Fratta, con il duplice obiettivo di promuovere la riflessione sui temi del presente e riservare, al contempo, specifica attenzione al repertorio cameristico noto e meno
noto, qui affidato a strumentisti della stessa Orchestra Sinfonica
Siciliana.
Subito dopo l’intervento di Massini è prevista infatti la performance del Trio Anciuti, ensemble tutto femminile, formato da Elisa Metus e Stefania Tedesco (oboi) e Maria Grazia D’Alessio (corno inglese). L’evento, fissato al Politeama Garibaldi per il 30 gennaio alle ore 18, si svolgerà nella Sala Grande – e non, come i precedenti, nella Sala Rossa – per accogliere il numeroso pubblico che il relatore richiama con il suo appeal di intellettuale colto e geniale, raffinato e ironico.

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Stefano Massini prenderà spunto dal suo nuovo libro “Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio” (il Mulino, 2021). Sabino Cassese, che firma la presentazione, lo descrive come «un sismografo sensibilissimo di nuovi modi di vita e nuove culture che
hanno toccato le fondamenta del nostro vivere».
Si tratta in effetti di un diario di bordo che permette di addentrarsi nella giungla della nostra epoca. L’autore raccoglie e amplia i pensieri di due anni – raccolti nell’omonima rubrica del supplemento culturale «Robinson» del quotidiano «la Repubblica» – prima ispirati alle contraddizioni del nostro vivere, successivamente sollecitati dal dramma
del virus di Wuhan, destinato a mutare non solo la percezione del presente ma il valore stesso del verbo sopravvivere. Parole come quarantena o coprifuoco sono diventate d’un tratto limiti reali del quotidiano di ognuno, entrando a far parte di un nuovo dizionario
emotivo, tanto imprevisto, quanto difficile da declinare. Massini tenta la sfida, stilando appunto un sismografo del comune sentire: squarci esistenziali e letterari svolgono così il ruolo di periscopio sugli umori e le paure di un paese prima sconvolto, poi sempre più provato dal lungo tunnel della pandemia.
«Nel 2020 tutto il pianeta – sottolinea l’autore – si è trovato a fare i conti, come già era stato nei conflitti mondiali durante il secolo scorso, con un unico nemico comune. Questa esperienza ci ha portato a riscoprire il valore della sopravvivenza, non intesa solo come
sopravvivenza fisica ma anche come quel sistema di piccole cose quotidiane, di riti personali che grazie a questa esperienza abbiamo scoperto avere un peso diverso. È l’occasione per riannodare le fila riscoprendo cosa sia la nostra normalità per sopravvivere a ciò che dall’esterno la contrasta».

 

Drammaturgo, romanziere e saggista, Stefano Massini è altresì un noto volto televisivo, non solo per i suoi racconti del giovedì sera a «Piazzapulita» su La7, ma anche per la conduzione della fortunata trasmissione «Ricomincio da RaiTre». Dal 2015 è una delle principali firme del quotidiano «la Repubblica». I suoi testi sono tradotti in 27
lingue ed è l’autore italiano più rappresentato sui palcoscenici internazionali (da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes). «Qualcosa sui Lehman» (Mondadori, 2016) è stato uno dei romanzi di maggior successo degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio SuperMondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur
Livre Étranger). Per il Mulino ha pubblicato anche «Lavoro» (2016) e «55 giorni. L’Italia senza Moro» (2018).

 

Alla sua conferenza sul palcoscenico del Politeama seguirà l’esibizione del Trio Anciuti, nato dall’esperienza musicale e dall’entusiasmo di tre musiciste dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, affiatate dal costante lavoro in orchestra e motivate ad approfondire e ampliare il repertorio
cameristico. Il programma che presenteranno per l’occasione è incentrato sul delizioso repertorio per due oboi e corno inglese di fine settecento e ha come filo conduttore il tema con variazioni. Si prende le mosse da una terna di compositori poco frequentati, come Johann Nepomuk Wendt (Variazioni sul tema di “Nel cor più non mi sento” di Paisiello e
Variazioni su un tema di Haydn: Andante della Sinfonia n.53 “L’Imperiale”), Josef Triebensee (Variazioni su un tema di Haydn: Andante della Sinfonia n. 94 “col colpo di timpano” o “La sorpresa”, in sol maggiore), Franz Krommer (Variazioni su Pleyel), mentre il finale è dedicato al Beethoven delle celeberrime Otto variazioni sul tema “Là ci
darem la mano” del “Don Giovanni” di Mozart.

 

Al termine del concerto sarà offerto un aperitivo presso il porticato del Politeama nel rispetto delle normative anti Covid vigenti.
Biglietti al Botteghino del Politeama (tel. 0916072532/533 – [email protected]) da lunedì a sabato, dalle
ore 9 alle 13 e un’ora e mezza prima del concerto, oppure online su
Vivaticket: https://www.vivaticket.com/it/biglietto/manuale-di-sopravvivenza/173721
Costo biglietto: € 10 – Costo biglietto ridotto: € 7 (under 30, abbonati stagione 2021/2022, convenzioni con Associazioni, cral, centri culturali ecc.). Prevista anche una scontistica speciale per gli studenti di ogni ordine e grado (Scuola media, Scuola media superiore, Università, Conservatorio di Musica, Istituto d’arte ecc.): Costo biglietto: € 5.
Ingresso con super green pass e mascherina FFP2.

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