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Catania, Polizia arresta due ladri e in altro intervento, un violento alcolizzato

CATANIA – Nella serata del 9 aprile scorso, personale delle volanti dell’UPGSP ha denunciato in stato di libertà R.S. (classe 1999), avente pregiudizi di polizia, per il reato di ricettazione in concorso con un minore, anch’egli già noto alle forze di polizia perché aventi precedenti penali.
Nello specifico, sulla linea di emergenza giungeva la segnalazione di due giovani che si erano introdotti all’interno di un appartamento posto al primo piano di un edificio sottoposto a pignoramento nella zona di San Cristoforo.
Gli operatori, tempestivamente giunti sul luogo segnalato, notavano nell’oscurità due individui che lanciandosi dal balcone dello stabile fuggivano appiedati per le strade del quartiere e, dopo un breve inseguimento, riuscivano a bloccare uno di essi, il citato R.S.
Durante l’inseguimento i poliziotti riconoscevano senza ombra di dubbio il complice, un minore da loro più volte controllato su strada, avente precedenti penali e di polizia, il quale riusciva a far perdere le proprie tracce. Si faceva ingresso nell’appartamento da cui poco prima i due soggetti erano scappati e al suo interno venivano rinvenuti i resti di un motoveicolo, due macchine da cucire e due chitarre.
Contattato il custode giudiziale dell’appartamento, costui riferiva di aver delegato proprio l’uomo fermato dai poliziotti ad effettuare controlli nell’abitazione, poiché più volte la stessa era stata oggetto di intrusioni da parte di extracomunitari, senza però riuscire a riferire nulla sugli oggetti ivi rinvenuti. Dal controllo del telefono cellulare dell’uomo fermato, che veniva sottoposto a sequestro, si aveva conferma dell’identità del complice.
Nell’immediatezza si riusciva ad appurare la provenienza delittuosa del solo motociclo per il quale era già stata sporta denuncia di furto. Invece, per quanto riguarda la provenienza delle macchine da cucire e delle chitarre oggetto di sequestro, il giorno successivo venivano effettuati più accurati accertamenti d’ufficio.
Da una attenta osservazione delle chitarre si constatava che su una di esse vi erano alcuni adesivi riconducibili ad un centro ricreativo di Catania, avente sede nel medesimo quartiere, la cui responsabile, contattata telefonicamente, riferiva che alcuni giorni prima erano state trafugate dal centro due chitarre e quattro macchine da cucire. Pertanto, la persona offesa veniva invitata a formalizzare la relativa denuncia.

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* * *

Inoltre, nel pomeriggio di ieri personale delle volanti dell’UPGSP ha tratto in arresto RIELA Lorenzo, classe 1978, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto resosi responsabile dei reati di resistenza, oltraggio, lesioni e minacce a PU, nonché evasione.
Nello specifico, giungeva sulla linea di emergenza la richiesta di intervento da parte di un uomo che era stato aggredito per l’ennesima volta dal vicino di casa, contro il quale già il 1° gennaio scorso aveva sporto denuncia per un analogo episodio.
Il richiedente, mentre si trovava insieme al figlio nel cortile condominiale per scaricare i pacchi della spesa dalla sua autovettura, veniva aggredito dapprima verbalmente e poi fisicamente, senza alcun apparente motivo, dal RIELA che gli causava contusioni al volto e alla mano destra. Solo grazie all’intervento di un vicino di casa e al fatto che il RIELA a causa dell’assunzione di alcool perdeva l’equilibrio cadendo rovinosamente a terra la vittima riusciva a trovare rifugio dentro casa e chiedere aiuto alla polizia.
Il RIELA dapprima insultava i poliziotti intervenuti, proferendo frasi ingiuriose anche contro la polizia, e successivamente in modo repentino si scagliava contro uno degli operatori, tentando peraltro di colpirlo al volto con una testata.
Solo grazie all’intervento del compagno di pattuglia, con grande fatica l’uomo veniva contenuto in attesa dell’intervento di personale sanitario. I due poliziotti venivano refertati con quattro giorni di prognosi ciascuno per le contusioni riportate a seguito della colluttazione con l’arrestato.
Ricostruendo i fatti si appurava che il RIELA già da tempo aveva un comportamento violento, tanto da aver aggredito pochi giorni prima un operatore addetto alla consegna della posta; tale comportamento si era aggravato nell’ultimo periodo generando uno stato di terrore nelle famiglie abitanti nel medesimo stabile che dichiaravano ai poliziotti di temere per la propria incolumità.
Alla luce dei fatti sopraesposti, si notiziava dell’avvenuto arresto il P.M. di turno che disponeva l’immediata liberazione del RIELA e la risottoposizione alla misura cautelare presso la sua abitazione.

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