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Ai domiciliari alcolizzato e violento: picchia e minaccia la ex convivente, la madre e il compagno che l’aiutavano

CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di I.G., di anni 45, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e minacce commessi nei confronti della ex convivente, una donna di 29 anni e del compagno della madre di quest’ultima di 47 anni, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri della Stazione di Trecastagni (CT).
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere hanno evidenziato come l’uomo, sin dall’inizio della relazione con la sua ex compagna, risalente al 2011, minato tra l’altro anche da una dipendenza da sostanze alcoliche, avesse assunto nei confronti di quest’ultima comportamenti minacciosi ed aggressivi.

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Ciò fino all’ottobre del 2015, allorché la gravità degli atti posti in essere dall’uomo nei confronti della donna, la inducevano a denunciarlo e ad interrompere la relazione che, comunque, avrebbero riallacciato soltanto alcuni mesi dopo.
La ripresa del rapporto affettivo non aveva però modificato l’atteggiamento dell’uomo che, invece, perseverava nelle violenze fisiche e verbali tanto che egli stesso, nel luglio del 2019, aveva telefonato ai carabinieri avvisandoli che avrebbe picchiato la compagna non esimendosi tra l’altro, dinnanzi ai militari frattanto giunti, di inveire nei confronti della donna gridandole epiteti irripetibili ledenti la dignità della persona offesa.
L’escalation d’impulsività dell’uomo raggiungeva il suo picco nel gennaio di quest’anno nell’abitazione che condivideva con la donna, infatti, alla presenza anche della madre di quest’ultima e del suo convivente, mentre ancora una volta era in preda ai fumi dell’alcol, malmenava la compagna infierendo sulla sua gamba sottoposta ad un intervento chirurgico: in quell’occasione soltanto l’intervento del compagno della madre riusciva a sottrarre la malcapitata alla furia dell’uomo.
Tale ultimo e grave evento induceva la donna ad abbandonare la casa che condivideva con il compagno, per rifugiarsi in quella della madre ed il convivente di quest’ultima.
Ma l’uomo, imperterrito, contattava telefonicamente il compagno della madre accusandolo di essere la causa dell’allontanamento della convivente e minacciandolo <<… ti ammazzo a te e tutta la famiglia, ti stacco la testa!!! …>> .
Come se non bastasse, nel suo delirio di onnipotenza, ancora una volta avvertiva telefonicamente i carabinieri dell’imminente realizzazione del suo progetto criminale nei confronti dell’uomo.
I militari provvedevano a bloccare l’esagitato, quindi formalizzavano le denunce della malcapitata e del convivente della madre che, corroborate da ulteriore attività di riscontro, sono state compendiate all’Autorità Giudiziaria consentendo il raffigurarsi di un quadro probatorio a carico dell’indagato che, recepito in toto dal giudice, ha consentito l’emissione del provvedimento restrittivo.

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