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Etna Comics e la cultura popolare

CATANIA –  Il successo di pubblico, circa 80.000 le presenze provenienti da tutta Italia e oltre, dell’ottava edizione di Etna Comics Festival Internazionale della Pop Culture e del fumetto dal 31 maggio al 4 giugno a Catania, scava le proprie radici nella cultura popolare. La cultura popolare è un paradigma socio-culturale che indica l’insieme di idee, punti di vista, atteggiamenti, immagini e altri aspetti che hanno a che fare e che rientrano nel cosiddetto mainstream di una determinata antropologia culturale. È spesso vista con un’accezione negativa, ossia come termine che indica un ridimensionamento, in negativo, del livello intellettuale e di istruzione di un soggetto o anche del tema, o in generale una banalizzazione dello stesso tema o concetto. L’espressione inglese che indica questo concetto è dumbing down (letteralmente “buttato giù”). Come conseguenza di ciò, vi è un forte senso critico nei confronti di essa da parte di fonti non-mainstream, come gruppi controculturali o religiosi, ma non solo, che la indicano come forma di accettazione sociologica da parte dei mass media sull’uomo, quindi come fenomeno che implica superficialità, consumismo e sensazionalismo. Ma il direttore di Etna Comics Antonio Mannino non ci è sembrato così dumbing down rispetto alla sua operazione culturale, né tantomeno così sprovveduto come la pop culture e il fumetto, ci vogliono far credere. Troviamo una sua dichiarazione nell’introduzione del programma: “Ottavo festival: nutro da sempre una particolare forma di attrazione verso il numero 8. Perché per tanti popoli (uno su tutti, i nostri amatissimi giapponesi) simboleggia l’abbondanza. O perché, coricato, apre le porte dell’infinito. E nemmeno perché è il numero atomico dell’ossigeno, o il numero di pianeti della nostra grande casa, il Sistema Solare. Una forma doppia, che unisce: com’è nell’intento di questa manifestazione, che è ormai diventata il vero Festival Internazionale della Pop Culture oltre che del fumetto, e proprio per questa sua volontà di mettere insieme persone diverse, mischiare generi differenti e abbattere barriere. Alla nostra maniera, certo: ovvero partendo dal fumetto che poi non è altro che l’evoluzione della prima forma di comunicazione artistica di cui l’uomo abbia lasciato testimonianza, quando ancora viveva nelle caverne e stilizzava bisonti e mammut, sperimentiamo l’esplorazione di altri ambiti e altri spazi, con ospiti di richiamo che arrivano dal mondo della televisione o dal cinema anni Settanta. E ancora star del web, interpreti musicali e, ovviamente, tantissimi autori e disegnatori.

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Senza palizzate pregiudiziali, senza purismi concettuali: perché il primo obiettivo è trasmettere cultura attraverso messaggi semplici, godibili e fruibili da tutti. Il grande disegnatore Tanino Liberatore quest’anno ha firmato il manifesto Eliodoro dedicato a questa città complessa e difficile, che si dona generosa ma che nulla regala: questa terra che amo e per cui da sempre combatto”. E siccome noi adulti “dobbiamo combattere” per tutti i ragazzi che inseguono i loro miti, i loro sogni e i loro giochi in maniera sana, creativa e divertente, li abbiamo fotografati nelle loro fantastiche esibizioni.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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