23 C
Catania
venerdì, Marzo 29, 2024
spot_imgspot_img
HomeCostumeAci Trezza il folklore siciliano per San Giovanni con "U pisci a...

Aci Trezza il folklore siciliano per San Giovanni con “U pisci a mari”

CATANIA – Il 24 giugno ad Aci Trezza, piccolo centro marinaro in provincia di Catania, si rinnova l’appuntamento con il mito ed il folklore siciliano con la tradizionale pantomima “U pisci a mari”. Una originale rappresentazione che, dal lontano 1750, si svolge nel giorno in cui il paese festeggia il suo patrono San Giovanni Battista, come parodia della cattura del pesce spada che un tempo avveniva nello stretto di Messina ed anche come rito propiziatorio dei pescatori locali per una buona pesca durante l’annata. Sono proprio gli stessi pescatori (sei figuranti) a dare vita alla sceneggiata, che ogni anno ha inizio alle 17 da un punto estremo del borgo (negli anni dispari a nord, in quelli pari a sud), indossando calzoni stracciati, una maglia rossa con sopra una fascia gialla (sono i colori che indicano il Battista) ed uncappellaccio di paglia. Tra due ali di folla iniziano la loro discesaverso il mare, saltellando gioiosi al ritmo di musica ballabile suonatadalla banda al seguito, fino a giungere davanti la chiesa madre perchiedere a San Giovanni protezione e buoni frutti nella loro battuta dipesca che si accingono a svolgere nel vicino specchio acqueo antistantela ciclopica isola “Lachea”. Davanti ad una folla festante, che nonmanca mai di assiepare ogni angolo del suggestivo porticciolo, trepescatori calano la barca, due denominati “Rais” si posizionano sul moloper dirigere le operazioni di pesca ed uno, un aitante giovane, siimmerge in acqua per impersonare il pesce in questa singolare lotta tral’uomo e gli elementi della natura. Inizia così la curiosa caccia con i”Rais” che si dimenano cercando di avvistare la preda, incitandol’equipaggio con frasi in dialetto “A luvanti, a luvanti; a punenti, apunenti; a sciroccu a sciroccu”, fino ad urlare a gran voce quandol’uomo – pesce viene avvistato e catturato. Il pesce viene infilzato conla fiocina e issato sulla barca per essere tagliato con una grandemannaia, tra il tripudio generale ed il suono della banda, ma dopo pocoagitandosi riesce a fuggire via. I figuranti si disperano, si straccianole vesti, litigano tra di loro, ma indomiti riprendono la ricercariuscendo a infilzare per la seconda volta il pesce. E’ di nuovo festa ei “Rais” urlano in dialetto “Pottulu n’terra, pottulu n’terra, ca semuricchi; Pigghia a mannara, pigghia a mannara, ca semu ricchi; Piscifriscu, pigghiatu ora ora, u tagghiamu a trizza stissu”, ma è il pescead avere la meglio e fuggire sanguinante. La ciurma, sconfortata,ricomincia a battere palmo a palmo la porzione di mare teatrodell’evento, fino a quando non avvista il pesce che viene per la terzavolta messo in bella mostra a poppa pronto per essere affettato. E’l’apoteosi, con gli spettatori in visibilio ed i pescatori festanti cheportano in trionfo ed in bella mostra il pesce, che si fa però beffa ditutti riuscendo a fuggire via. Dalla felicità alla tragedia è un attimo,sulla tipica barca trezzota iniziano ad azzuffarsi tra di loro, i “Rais”prima gridano “Scialarati, scialarati, n’arruvinastiru, ni facistiruperdiri a pruvirenzia” e poi si gettano in mare per raggiungere ilnatante e salirvi a bordo, per litigare con i compagni di sventura finquando dai flutti non ricompare l’uomo – pesce che mette tutti d’accordofacendoli finire in acqua ribaltando la stessa barca. Si conclude così,con la natura che ha la meglio sull’uomo, la messa in scena attesa tuttol’anno dai trezzoti e da migliaia di visitatori provenienti non solodalla Sicilia, ma da ogni parte d’Italia e del mondo. Lo spettacolofolkloristico, organizzato dall’associazione culturale e folkloristica”U pisci a mari” e dalla Commissione San Giovanni Battista, èriconosciuto dalla Regione Siciliana ed iscritto nel registro regionaledelle eredità immateriali, in quanto unico nel suo genere per longevitàe teatralità (non c’è un autore e non c’è copione ed è fruttodell’improvvisazione, con la sua impostazione si tramanda da secoli digenerazione in generazione), ed è stato negli anni oggetto dipubblicazioni, tesi di laurea, ricerche e documentari televisivi.

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Redazione CT
Redazione CThttps://www.siciliareport.it
Redazione di Catania Sede principale
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli