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“Le protesi. Superamento di limiti, misurazioni e convenzioni”, il 16 e 17 settembre a Catania

Due giornate di studio alla Torre Biologica interamente dedicate ai molteplici aspetti che regolano il rapporto tra il corpo umano e l’applicazione di una protesi. Alcuni dei più importanti specialisti d’Italia parleranno di responsabilità professionale medica, di novità tecnologiche e analizzeranno i fondamentali cambiamenti nella vita delle persone protesizzate.

CATANIA – La via verso una sanità più moderna ed efficiente passa anche da una gestione qualificata delle molteplici questioni che riguardano l’applicazione delle protesi e, più in generale, la vita delle persone protesizzate, considerando che, nel 2019, solo per le protesi ortopediche, il Registro Italiano ArtoProtesi (Riap) ha censito 220.447 interventi, il 15% tra Sicilia, Campania e Puglia. Ne discuteranno a Catania i big della medicina legale orientandosi tra responsabilità professionale, valutazione del danno alla persona, tutele in ambito socio-assistenziale e previdenziale e le ultime tecnologie che potrebbero addirittura migliorare la condizione biologica di partenza. Il convegno si terrà nel capoluogo etneo, presso la Torre Biologica, in via Santa Sofia 89, il 16 e il 17 settembre e avrà come titolo: “Le protesi. Superamento di limiti, misurazioni e convenzioni”. L’appuntamento è organizzato dai Gruppi di Studio SIMLA per il Danno Iatrogeno (GISDI) e per la Valutazione del Danno a Persona (GISDAP) unitamente al Prof. Cristoforo Pomara,Ordinario di Medicina Legale dell’Università di Catania, la più antica di Sicilia.

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Due giornate di lavori per far emergere, con l’ausilio di alcuni dei migliori specialisti della materia, aspetti tecnici e proposte utili per migliorare la qualità della vita delle persone protesizzate – sottolinea il professore Cristoforo Pomaraa partire dall’importante tavola rotonda ‘Protesi funzionali Vs estetiche: aspettative, comunicazioni e responsabilità’, che affronterà, tra le altre cose, anche l’annosa questione riguardante la responsabilità del produttore delle protesi, analizzando la necessaria sorveglianza che le aziende devono mantenere nella produzione di questi apparecchi artificiali”. Per andare a scavare ancora di più nel solco del dibattito quotidiano, i lavori si concentreranno sull’impatto che la medicina può e deve avere nella società, a partire dal coinvolgimento degli istituti pubblici nazionali che si occupano di previdenza e di infortuni sul lavoro: “Crediamo che proporre soluzioni per tutelare le persone –conclude il professore Pomara – sia alla base della medicina sociale che ha il compito di tenere acceso il faro sul cammino che conduce a una sanità moderna”.

E proprio per studiare l’intreccio profondo che lega le protesi alla quotidianità di centinaia di migliaia di italiani, all’evento saranno presenti importanti esponenti dell’INAIL – dott. Patrizio Rossi, Sovrintendente Sanitario Centrale e l’ing. Gregorio Teti, direttore tecnico Area tecnica Centro protesi INAIL Budrio, una delle più avanzate strutture nel campo dell’ortopedia tecnica – e dell’INPS, dott.ssa Claudia Bonfiglio, dirigente medico U.O.C. – C.M.L. di Catania.

A chiudere i lavori congressuali sarà il dott. Lucio Di Mauro, segretario nazionale SIMLA, precedentemente impegnato a moderare il dibattito fra uditori e relatori. “Il convegno di Catania è una grande opportunitàspiega il segretario nazionaleper ragionare sulla responsabilità professionale in tema di protesizzazione, sull’impatto valutativo delle protesi sul danno alla persona e sulle protesi in ambito previdenziale e socio-assistenziale con i soggetti deputati a erogare l’assistenza protesica che possono oltretutto fornire anche un approfondimento tecnico. Ampio spazio sarà inoltre dedicato agli aspetti dell’invalidità civile e alle protesi nell’ambito dell’abbattimento dell’handicap”.

Il Prof. Francesco Introna, presidente della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA) e ordinario di medicina legale all’Università di Bari, sottolinea che “il convegno, orgogliosamente patrocinato dalla SIMLA, è il frutto della incessante attività di di ricerca ed approfondimento di due gruppi di studio della società italiana di medicina legale”. Il professore presiederà la seconda sessione, nel pomeriggio di venerdì, dedicata a “L’impatto valutativo delle protesi sul danno alla persona”, che sarà dedicata a un panel sulle varie tipologie di protesi che possono essere utilizzate, dalle protesi ortopediche alle protesi cardiache che “presentano la problematica della diversità di tecniche di impianto – spiega il presidente -, più o meno invasive, alle protesi odontoiatriche con tutte le problematiche connesse alla scelta dell’operatore a parità di patologia”. Si tratta di un convegno “particolarmente interessante – conclude il presidente – che offre un panel valutativo ad ampio spettro sulle problematiche medico legali che possono paventarsi per l’uso dei vari tipi di protesi che, sono sicuro, avrà un grande successo di partecipazione in considerazione della attualità degli argomenti trattati”.

 

Presente all’incontro anche il dott. Franco Marozzi, vicepresidente e responsabile della comunicazione di SIMLA, che, alle 12 di sabato, condurrà un colloquio con Alessia Gazzola, scrittrice con un passato da medico legale e conosciuta per la serie di best seller che hanno come protagonista Alice Allevi. Il Convegno di Catania – sottolinea il dott. Marozzirappresenta un momento di importante confronto tenendo conto soprattutto dellargomento su cui si incentra ovvero le protesi. Le novità tecnologiche, i fondamentali cambiamenti che avvengono nella vita e nella salute di ogni soggetto protesizzato e linquadramento di tutte queste problematiche nellambito medico-legale, rendono lincontro di Catania un momento importante per lintera comunità scientifica nazionale”.
L’appuntamento si spinge ancora oltre perché, spiegano gli organizzatori, seppur non trascurando l’impatto negativo che deriva dalla necessità di veder sostituita una parte del proprio corpo, dall’altra parte “ci si proietta in situazioni future nelle quali il rimedio potrebbe migliorare se non anche superare la condizione biologica di partenza”.

 

 

 

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