Palermo, 22 feb. (Adnkronos) – “Se le ipotesi di reato fossero confermate, sarebbe l’ennesima beffa ai danni degli utenti del servizio pubblico su gomma della Regione Siciliana”. Così Paolo Di Stefano, vice presidente regionale Codacons, commentando l’inchiesta della Guardia di finanza di Palermo sulla corruzione all’Ast (Azienda Siciliana Trasporti) e annunciando poi che il Codacons intende costituirsi parte civile.
“In questo caso, anche l’efficienza del servizio, che per i cittadini di questa regione è una chimera, pagherebbe le conseguenze del malaffare – aggiunge – Auspichiamo che con rigore si faccia luce su eventuali responsabilità a carico di chi avrebbe approfittato della propria funzione ai danni del servizio di trasporto regionale.
Per primi, gli stessi vertici Ast insieme al socio unico, la Regione, accendano un faro sulla vicenda ed adottino quei provvedimenti a salvaguardia dell’interesse pubblico e a tutela dell’immagine della società. Inoltre, il sapore della beffa è alimentato dagli esiti delle intercettazioni in cui si parlerebbe di omissioni e irregolarità nei bilanci quando, appena il mese scorso, la società ha dichiarato di aver raggiunto risultati di bilancio oltre le aspettative.
Per queste ragioni, il Codacons, assistito dall’avvocato Laura La Mattina, annuncia la costituzione di parte offesa nell’ambito del procedimento che ha travolto l’Ast e, nel caso le accuse siano confermate, la costituzione di parte civile nel futuro giudizio”.