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42 anni dall’omicidio di Mario Francese, il ricordo del giornalismo siciliano

Palermo, 26 gen. – Assostampa Sicilia ha ricordato questa mattina, alle 9, con una breve cerimonia in viale Campania, a Palermo,il giornalista Mario Francese, ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio 1979. Presenti, fra gli altri, il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese, il segretario regionale dell’Assostampa Siciliana Roberto Ginex e il presidente del Gruppo cronisti siciliani, aderenti all’Unci, Giuseppe Lo Bianco. “Mario Francese resta un modello per tutti i giornalisti e per coloro che hanno intenzione di intraprendere questa professione che è molto cambiata in questi anni – ha detto Ginex – Il ricordo è fondamentale perché con esso si esercita la memoria che per noi è un dovere civile”.

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Il ricordo del cronista continuerà alle 11 con un evento online organizzato dalle sezioni di Siracusa di Assostampa e del Gruppo cronisti siciliani visibile sulle pagine Facebook di Assostampa Sicilia, Assostampa Siracusa, Odg Sicilia e sulla piattaforma Zoom.

“L’attualità di Mario Francese, del suo metodo di lavoro, è quanto mai evidente – sottolineano Prospero Dente, segretario provinciale di Assostampa, e Massimo Ciccarello, fiduciario provinciale del Gruppo Cronisti di Assostampa – Con questo incontro coniughiamo il ricordo diun collega ucciso dalla mafia e la necessità, oggi, di essere quanto mai fedeli ad uno dei suoi insegnamenti maggiori: anche per raccontare la pandemia e tutto quello che riguarda i cittadini bisogna documentarsi, verificare fonti e notizie per riportarle correttamente”.
(Adnkronos)

Parlare di Mario Francese significa parlare della migliore storia del giornalismo in Sicilia. Perché il cronista del Giornale di Sicilia è stato uno dei primi a intuire i cambiamenti all’interno di Cosa nostra e a descrivere l’ascesa al vertice dei corleonesi e le collusioni con i colletti bianchi, pubblicando, con coraggio, nomi e cognomi dei responsabili. Una scelta che ha pagato con la vita. In una giornata come questa rinnovare il ricordo non è uno sterile esercizio di retorica, ma uno stimolo per tutti noi a riflettere a fondo sul ruolo strategico che l’informazione libera deve ricoprire all’interno della società come presidio stabile di legalità e di democrazia».

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando il giornalista ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio di 42 anni fa.

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