Home Attualità Morto Steven Weinberg, il Nobel che svelò i misteri delle piccole particelle

Morto Steven Weinberg, il Nobel che svelò i misteri delle piccole particelle

Washington, 25 lug. – Il fisico statunitense Steven Weinberg, Premio Nobel per la fisica nel 1979 per i suoi studi sui bosoni, che hanno svelano i misteri delle piccole particelle e la loro interazione elettromagnetica, è morto venerdì 23 luglio ad Austin, in Texas, all’età di 88 anni. Era nato a New York il 3 maggio 1933 da genitori austriaci di origini ebraiche.      Weinberg è stato professore di fisica teorica all’Università della California a Berkeley (1959-69), al Massachusetts institute of technology di Boston (1969-73), alla Harvard University (dal 1973) e infine alla University of Texas (dal 1983). Studioso di questioni di fisica teorica delle particelle elementari, ha ricevuto insieme al connazionale Sheldon Lee Glashow e al pakistano Abdus Salam il Nobel per fondamentali ricerche sull’unificazione delle interazioni deboli ed elettromagnetiche.      Nel 1967 Weinberg propose la sua versione della teoria elettrodebole. Fino a quel momento l’elettromagnetismo e l’interazione debole erano note come due interazioni fondamentali separate, che operavano attraverso lo scambio rispettivamente di fotoni, particelle prive di massa a riposo il cui raggio di azione è illimitato, e di bosoni dotati di massa, il cui raggio di azione è limitato alle dimensioni nucleari. Weinberg previde le caratteristiche di tali bosoni identificandoli come i bosoni W e Z e dimostrò in particolare che questi ultimi e i fotoni, nonostante le apparenti differenze, sono elementi di una stessa interazione, che prese il nome di elettrodebole. A questa teoria, validata sperimentalmente negli anni Settanta e Ottanta, si arrivò anche grazie agli studi di Abdus Salam e Sheldon Lee Glashow, che nel 1979 condivisero con Weinberg il Nobel.

Da allora si parla di teoria di Weinberg-Salam, uno dei più importanti risultati della ricerca teorica degli ultimi decenni. In essa la forza elettrica, agente tra particelle cariche, e la forza debole, responsabile del decadimento del neutrone, vengono unificate in un unico schema matematico, in cui appaiono come due aspetti di un’unica forza elettrodebole.

Oltre ad autorevoli trattati di fisica teorica, Weinberg è stato un apprezzato divulgatore. Tra i suoi libri pubblicati in Italia: “I primi tre minuti” (Mondadori, 1977); “Il sogno dell’unità dell’universo” (Mondadori 1993); “Alla ricerca delle leggi ultime della fisica” (Il Nuovo Melangolo, 1993);”Spiegare il mondo. La scoperta della scienza moderna” (Mondadori 2016), “Particelle elementari e le leggi della fisica” (con Richard P. Feynman, Pendragon, 2018).  Weinberg era membro della National Academy of Science, della Royal Society e di altre prestigiose accademie. Nel 1991 gli era stata assegnata la National medal of science durante una cerimonia alla CasaBianca.
(Adnkronos)

 

 

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