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Una Boccata d’Arte al borgo di Pollina(PA) ospita l’obelisco Axis Mundi di Ella Littwitz

Al via in tutta Italia fino al 24 settembre 2023 la quarta edizione di Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes. Ogni anno 20 borghi e paesi di tutta Italia, uno per ogni regione, accolgono 20 artiste e artisti italiani e internazionali di età, formazione e pratiche differenti. Invitati a trascorrere un breve periodo di residenza, gli artisti realizzano 20 interventi in relazione con il territorio e le tradizioni delle comunità locali.
In Sicilia, il borgo di Pollina (PA) ospita il progetto Axis Mundi dell’artista Ella Littwitz (Haifa, Israele, 1982), coordinato da Giulia Monroy e realizzato con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana della Repubblica Italiana e del Comune di Pollina.

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Axis Mundi (lett. Asse del mondo) è un obelisco collocato nel luogo più alto di Pollina, dove in passato sorgeva il punto trigonometrico utilizzato per la mappatura dell’intera area.  Realizzato in marmo, l’obelisco diventa lo strumento per captare e restituire la letteratura del borgo. La scultura si sviluppa lungo una linea verticale che unisce la terra al cielo: la parte inferiore deriva la sua forma dal “cannolo” di manna, antica coltura del territorio madonita, e dalla folgorite, ammasso vetroso di forma tubolare e vuoto al suo interno prodotto dall’energia rilasciata da un fulmine su un terreno sabbioso; la parte superiore ritorna colonna cilindrica, e si proietta al cielo. Come il fenomeno mitologico da cui prende il nome, l’Axis Mundi, l’obelisco riafferma l’interdipendenza ontologica fra il regno vegetale e animale, i fenomeni celesti e gli esseri umani.

Spiega Ella Littwitz: “Per un giorno intero acqua e cielo furono un tutt’uno, il mondo superioree quello inferiorenon erano ancora stati separati. L’orizzonte è stato quindi creato perdividerli. Axis Mundi, composto dai racconti di Pollina, reagisce alla forte connessione delborgotra metafisico e fisico, tra fede, geografia e natura”.

 

Una Boccata d’Arte è un progetto diffuso su tutto il territorio italiano: un itinerario culturale che di regione in regione promuove il sorprendente patrimonio costituito dai piccoli centri, per mettere in risalto la storia e le tradizioni locali attraverso l’arte contemporanea. È un invito al viaggio e alla scoperta attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi artistici diversi, con una particolare attenzione alle ultime generazioni. Rendere l’arte accessibile a tutti, portarla nei luoghi pubblici, nelle piazze e nelle vie dei paesi, a partire da quelli più remoti, è l’obiettivo di Una Boccata d’Arte, per attivare un processo creativo inclusivo e che permette di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e trasversale, anche grazie al coinvolgimento delle comunità e alle relazioni che si generano tra artista, abitanti, amministrazioni, associazioni, commercianti e artigiani locali.

 

È un momento molto intenso, di grande fermento, per Fondazione Elpis: lo scorso autunno abbiamo inaugurato la nostra sede a Milano, un passo importante nato dalla volontà di creare un punto di riferimento stabile e di collegamento fra tutti i luoghi, gli artisti, le persone che abbiamo incontrato in questi anni” spiega Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis. “Una preziosa rete, umana e professionale che continua a crescere attraverso processi di scambio e di condivisione in Italia e all’estero. Ad arricchirla ulteriormente è l’edizione in corso di Una Boccata d’Arte, la quarta, che anche quest’anno rinnova la propria vocazione internazionale e conferma la volontà di dare spazio ai giovani, alla loro capacità di proporsi in maniera sempre originale, lavorando con media diversi e attivando un dialogo artistico e umano sorprendente in grado di incuriosire e coinvolgere le comunità locali, tra performance e laboratori per bambini. Un ringraziamento particolare va ai sindaci e alle amministrazioni locali che in alcuni casi si candidano spontaneamente per partecipare e valorizzare così il proprio territorio attraverso lo sguardo inedito degli artisti”.

 

Fin dalla prima edizione, la ricerca e la selezione degli artisti partecipanti è stata guidata dal desiderio di fornire una preziosa occasione di espressione principalmente a giovani artisti, sicuri che fossero capaci di centrare uno dei grandi obbiettivi di Una Boccata d’Arte: diffondere arte con alta qualità di ricerca in quei borghi – perle del nostro paesaggio – spesso lontani dai circuiti di mostre d’arte contemporanea”, racconta Maurizio Rigillo, Direttore di Galleria Continua. “Poniamo quindi sempre grande attenzione alle combinazioni borgo-artista, cercando di guardare sia alla specificità dei luoghi sia alla ricerca condotta da ciascun artista. Edizione dopo edizione, ne è scaturito un mosaico di opere eccellenti, che hanno saputo trarre ispirazione dalle realtà locali, coinvolgere gli abitanti, creare meraviglia e stupore nei visitatori, confermando quanto sia peculiare nella creazione dell’opera il contesto fisico e di relazione con le persone. É così che, già alla quarta edizione, Una Boccata d’Arte è diventata un atteso appuntamento annuale per l’arte contemporanea in tutto il Paese, e siamo entusiasti di continuare a collaborare per questo progetto”.

 

Anche quest’anno siamo felici di prendere parte a Una Boccata d’Arte, progetto con il quale, sin dalla prima edizione, condividiamo visioni e metodologie” spiega il team curatoriale Threes. “Il campo d’indagine dei progetti da noi curati mette in relazione la componente sonora con il tema dell’ecologia, nel confronto con il territorio di ciascun borgo. Sviluppiamo tre interventi site specific in Lombardia a Gardone Riviera (BS), in Piemonte a Vermogno – frazione di Zubiena (BI) e in Valle d’Aosta, coinvolgendo artisti che integrano una forte componente sonora all’interno della propria pratica. Rispettivamente: Jacopo Benassi, artista affermato e da sempre punto di riferimento della cultura underground, è anche conosciuto per le sue performance di estrema intensità; Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, insieme come Invernomuto, portano avanti una ricerca visiva e sonora fortemente sperimentale sia come singoli individui che come duo; Stefanie Egedy, artista nata a San Paolo, Brasile, vive a Berlino, esplora l’interazione tra corpo, basse frequenze e subwoofer”.

 

Una Boccata d’Arte è il progetto ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, in reazione alla pandemia, per dare un segnale di incoraggiamento e creare nuove opportunità di espressione per artisti emergenti e affermati. Oggi Una Boccata d’Arte è un appuntamento consolidato che ogni anno coinvolge 20 borghi con meno di 5mila abitanti, situati in aree diverse per riscoprire l’intero territorio italiano, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico di piccoli centri, lontani dai circuiti tradizionali dell’arte e del turismo. In virtù della loro dimensione raccolta, questi luoghi diventano il contesto ideale per la sperimentazione artistica e la creazione di nuovi immaginari.

 

L’iniziativa alimenta una rete diffusa di relazioni e partecipazioni che diventa ogni anno più ampia: a oggi sono stati coinvolti 80 comuni e 80 artisti, insieme a sponsor tecnici, associazioni locali e persone che a vario titolo rendono possibile la realizzazione degli interventi. A ogni edizione sempre più borghi si candidano per partecipare a Una Boccata d’Arte e negli ultimi tre anni, grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, ben venti installazioni sono diventate permanenti.

 

 

 

 

Ella Littwitz

Axis Mundi

25.06 – 24.09.23

Pollina (PA)

Belvedere Teatro Pietra Rosa, via Alfredo Musotto, 21 – Pollina

 

A cura di Giulia Monroy

Axis Mundi (lett. Asse del mondo) è il titolo del progetto ideato dall’artista israeliana Ella Littwitz per il borgo di Pollina, in occasione della quarta edizione di Una Boccata d’Arte.

Nel processo di studio del territorio è stato prezioso l’incontro con Giulio Gelardi, “uomo-libro”, storico, botanico militante e coltivatore di manna, antica coltura del territorio madonita.

Un incontro fra due abitanti del Mediterraneo che nello studio della natura trovano il prisma ideale per indagare il mondo e la società.

Ella e Giulio parlano la stessa lingua pur non parlando lo stesso idioma.

È la lingua dello studio delle piante, della storia, del giusto rapporto tra terra e uomo, cielo e suolo. In questa visione le storie della fuga d’amore di una principessa normanna e un visir arabo, l’osservatorio rinascimentale di Francesco Maurolico, i contadini delle campagne di Pollina, la raccolta della manna, i fulmini che colpiscono la torre, diventano per l’artista un insieme di suggestioni legate da un filo rosso.

Littwitz progetta un nuovo obelisco da collocare nel luogo più alto del borgo, dove in passato sorgeva il punto trigonometrico utilizzato per la mappatura dell’intera area.

Axis Mundi diventa così uno strumento per captare e restituire la letteratura del borgo di Pollina.

L’attitudine allo sguardo è decisiva per sentirne le voci, raccoglierne le memorie.

La scultura realizzata è astratta e si sviluppa lungo una linea verticale che unisce la terra al cielo. La parte inferiore deriva la sua forma dal “cannolo” di manna e dalla folgorite, ammasso vetroso di forma tubolare e vuoto al suo interno, prodotto dall’energia rilasciata da un fulmine su un terreno sabbioso. La parte superiore ritorna colonna, cilindrica, e si proietta al cielo. Come il fenomeno mitologico da cui prende il nome, l’Axis Mundi, la scultura di Ella Littwitz riafferma così l’interdipendenza ontologica fra il regno vegetale e animale, i fenomeni celesti e gli esseri umani.

 

Opera esposta:
Ella Littwitz, Axis Mundi, 2023, marmo, acciaio, h 255 x Ø 20 cm.
Teatro Pietra Rosa, via Alfredo Musotto, Pollina / Non accessibile a persone con disabilità.

 

Ringraziamenti
Sindaco Paolo Musotto, Vicesindaco Salvatore Gaglianello, gli Assessori Giuseppe Scialabba e Giovanni Maria Marchese, Giulio Gelardi, Giuliana Castiglia, Livio Casadei, Mara De Masi, Salvina Musotto, Franco Raimondo, Manuela Castiglia, Harlan Levey Projects, Copperfield Gallery, Alexander Levy Gallery.  La comunità di Pollina.

 

Pollina (PA), Sicilia 
Pollina è un piccolo paese di quasi 3.000 abitanti, situato tra i monti delle Madonie e affacciato sul mar Tirreno dove si trova la frazione marina, Finale di Pollina. La leggenda di Donna Pulina racconta forse le origini del borgo, frutto di un amore proibito tra una principessa normanna e un visir arabo.

Pollina è un borgo dove il tempo sembra essersi fermato, un posto incantevole circondato da una natura incontaminata, un luogo di incontro tra comunità, cultura e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Tra i vicoli del centro storico si elevano le maestose chiese di San Giuliano e quella dei Santissimi Giovanni e Paolo, scrigno di opere d’arte di immenso valore. L’antica torre di avvistamento del Castello ha ospitato nel Cinquecento l’astronomo Francesco Maurolico, da cui oggi la torre prende il nome. Sul punto più elevato si apre il meraviglioso Teatro Pietra Rosa, così chiamato per il particolare colore che assume al tramonto. Realizzato nel 1978 dall’architetto veneziano Antonio Foscari, presenta le caratteristiche dei teatri greci e un panorama mozzafiato. Pollina è la patria della Manna, oro bianco e dolce linfa naturale ricavata dai tipici tagli realizzati sui tronchi dei frassini, è patrimonio dell’umanità per la sua unicità e le numerose proprietà benefiche. Tra le tante feste e tradizioni, quella patronale di San Giuliano a luglio è la più attesa. Tre giorni ricchi di storia, folklore, fede e processioni, come ‘a prucissioni da farina’ legata ad antiche usanze contadine.

 

Ella Littwitz (Haifa, Israele, 1982)
Ella Littwitz è nata nel 1982 in Israele dove vive e lavora. Nel 2015 si è laureata all’Istituto Superiore di Belle Arti di Ghent (HISK) e nel 2009 ha conseguito il BFA presso la Bezalel Academy of Arts and Design (Gerusalemme, IL). Ha partecipato alla 12a Biennale di Istanbul e ha realizzato mostre personali in importanti istituzioni internazionali, quali: Basis, Francoforte (DE); ACC, Tel Aviv (IL); Kunsthalle San Gallo (CH); Centro d’Arte La Panera, Lleida (ES); MWW Muzeum Współczesne, Breslavia (PL); Kunstverein, Salisburgo (DE). Le sue opere sono state esposte in numerose mostre presso il Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene (GR), il Museo di Arte Contemporanea di Cracovia (PL), Israel Museum (IL), Tel Aviv Museum of Art (IL) e Tallinn Kunsthall (EE). Littwitz ha ricevuto l’Artist Grant for Exceptional Work in Uncertain Times (IL), il Dr. Georg and Josi Guggenheim Foundation Prize (CH), il Botin Foundation Prize (ES), Stiftung Kunstfonds (DE) e altri riconoscimenti. Le sue opere sono state acquisite da importanti collezioni, quali: Centro Pompidou (FR), Israel Museum (IL), Kunsthaus Zürich (CH), Vehbi Koç Foundation (Istanbul, TR), Tel Aviv Museum of Art (IL) e S.M.A.K. (Gand, BE).

 

Il progetto di Ella Littwitz a Pollina è coordinato da Giulia Monroy.

 

 

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