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Biennale arte: affluenza record, superati gli 800mila biglietti venduti

Chiude domani la 59esima Esposizione Internazionale d’Arte, ‘Il latte dei sogni’, a cura di Cecilia Alemani, prodotta dalla Biennale di Venezia, che quest’anno ha fatto registrare un’affluenza record di pubblico. Con oltre 800.000 biglietti venduti – cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la pre-apertura – i visitatori hanno segnato un aumento del 35% in 197 giorni di apertura, rispetto ai 173 dell’edizione del 2019. Anche considerando la più lunga durata della Mostra, l’aumento è sostanziale, in particolar modo in vista delle restrizioni degli spostamenti imposte dalla pandemia: si tratta della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia.

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“Voglio segnalare, in particolare, – ha commentato il Presidente Cicutto -che in questa edizione di grande successo di pubblico – malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall’area asiatica – e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini – ‘Piazza Ucraina’ – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all’aggressione russa. Voglio inoltre ricordare la grande determinazione e capacità della Curatrice nell’aver realizzato una Mostra così importante e ricca malgrado le limitazioni imposte dai due anni peggiori della pandemia. Ringrazio il Consiglio di amministrazione per aver condiviso e continuare a sostenere tutte le scelte della Fondazione.Grazie inoltre a tutte le grandi professionalità della Biennale applicate con grande dedizione alla realizzazione e alla gestione della Mostra.”

“Nell’occasione – ha affermato la curatrice Cecilia Alemani – della chiusura de Il latte dei sogni dopo sette mesi di esposizione, vorrei ringraziare tutte le artiste e artisti partecipanti per aver contribuito a questa mostra con opere d’arte meravigliose e con la passione e l’entusiasmo che hanno alimentato me e l’intera istituzione in questi ultimi due anni. È stato un viaggio molto lungo, che ci ha portato attraverso una pandemia, una guerra crudele e un senso collettivo di incertezza. Organizzare questa mostra in tali circostanze è stata una grande avventura, non priva di ostacoli e complicazioni. Ho concepito questa mostra da remoto, con centinaia di studio visit fatti su zoom con artisti provenienti da tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati in grado di venire a vedere gli spazi espositivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero arrivate a Venezia in tempo. Anche se ora le cose sembrano essere tornate a una sorta di normalità, sappiamo tutti che è stato un periodo straordinario e che ci sono voluti più di due anni per arrivare a questo punto. Il fatto che questa esposizione sia stata aperta puntualmente ad aprile ha del miracoloso”.

 

“Il team della Biennale – ha continuato – ha lavorato in condizioni estremamente complicate, e questa apparenza di normalità è stata conquistata attraverso sforzi giganteschi, in una congiuntura storica unica che conferisce al carattere internazionale della Biennale un senso di necessità e responsabilità quanto mai fondamentale. Per questo sono molto grata al Presidente Roberto Cicutto, al mio team curatoriale e a tutto il team della Biennale che ha pensato a soluzioni e risolto problemi con la creatività e la professionalità che hanno reso leggendaria questa istituzione. Le 800.000 persone che sono venute a visitare ‘Il latte dei sogni’ dimostrano che l’arte ha il potere di creare partecipazione e che, dopo tanti mesi di isolamento, vogliamo celebrare e vedere l’arte di persona, in un’esperienza gioiosa e comunitaria condivisa con tanti amici, famiglie, colleghi e amanti dell’arte. In tempi come questi, come dimostra chiaramente la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti possono aiutarci a immaginare nuove modalità di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione.”

Scendendo più nel dettaglio, il pubblico proviene per il 59% dall’estero e per il 41% dall’Italia. Straordinaria la presenza dei giovani e degli studenti che sono stati 239.276, pari al 30% dei visitatori totali. I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 14% del pubblico complessivo. Sono 4.200 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana (1.705) e internazionale (2.495), cui si aggiungono i 5.800 che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra, per un totale di 10mila giornalisti provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online.

 

 

 

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