PALERMO – «Questo ente non dispone né di risorse finanziarie per l’ingente cofinanziamento, né di strumenti e di risorse umane sufficienti per la redazione della progettazione esecutiva». Così scriveva, nello scorso mese di luglio, il Comune di Spadafora, nel Messinese, in una lettera inviata alla Regione Siciliana. Oggetto della missiva, la messa in sicurezza del torrente Acquavena, un corso d’acqua che attraversa il centro abitato e che è esondato più volte provocando pesanti disagi e potenziali rischi per l’incolumità della gente.
La risposta del governo Musumeci è stata immediata e per pianificare l’intervento, e sostenerlo economicamente, si sono già attivati l’Ufficio regionale per la progettazione, diretto da Leonardo Santoro, e l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo allo stesso governatore e che è coordinato da Maurizio Croce.
«Ancora una volta – sottolinea Musumeci – la sinergia delle nostre Strutture speciali consentirà di rimuovere una situazione di pericolo che rischia di trascinarsi ancora per chissà quanto tempo. Le oggettive difficoltà delle amministrazioni locali non possono assolutamente costituire un ostacolo per garantire sicurezza ai cittadini e l’intervento che riusciamo ad assicurare con i nostri team di esperti va proprio in questa direzione».
Per la sistemazione idraulica del torrente Acquavena erano finora disponibili settecento mila euro provenienti dalla Rete Ferroviaria Italiana. Per rendere possibile l’intervento, dalla Struttura anti dissesto arriverà adesso un milione e 100 mila euro. I tecnici dell’Ufficio progettazione hanno invece già effettuato un primo sopralluogo e sono all’opera per elaborare il Piano dei lavori necessari a disinnescare il pericolo di nuove esondazioni. La prima si registrò nel 1996, poi il corso d’acqua tracimò nel 2010, nel 2011 e, infine, la scorsa estate quando provocò ingenti danni a diverse abitazioni e ad alcune autovetture che furono travolte da un fiume di fango.